Moto itinerari nel piacentino: Coli – Pradovera – Farini

Le colline Piacentine offrono sicuramente diverse opportunità di scelta per chi vuole farsi un bel giretto in moto a caccia di belle curve e bei paesaggi. Alcune sono strade molto note e frequentate (basti citare la “mitica” Val Trebbia), altre invece lo sono molto meno, ma anche queste ultime a volte sanno riservare piacevoli sorprese.

Oggi pomeriggio voglio provare una strada che io stesso non ho mai percorso prima, ma siccome il mio amico Ettore mi ha detto che è molto interessante, non resisto alla curiosità di farci subito un giro! La strada è di quelle secondarie, molto secondarie, tanto che se non avete una cartina almeno in scala 1:150.000 non la troverete nemmeno indicata… Comprende anche un breve tratto non asfaltato, quindi magari evitate di farla se avete appena lavato la moto!  :wink:

Il mio Tmax è già abbastanza sporco, quindi non mi faccio problemi… Parto imboccando subito la SS45, ovvero la “solita” Val Trebbia, che però percorro solamente nel suo tratto meno interessante, ovvero fino a Bobbio [2]. Appena oltrepassata questa località, infatti, svolto a sinistra in direzione Coli. Da questo punto in avanti diventa piuttosto raro incontrare auto sulla strada, e per quanto mi riguarda questo è già un buon motivo per percorrerla… Attraverso il fiume Trebbia su un piccolo ponte, quindi svolto a sinistra e inizio a scalare la collina su un bel tracciato misto stretto da percorrere con la giusta tranquillità, lasciandosi dondolare fra le curve i tornanti mentre si ammira lo splendido panorama sulla vallata sottostante. Alcuni punti meritano sicuramente una sosta contemplativa e io stesso mi fermo un paio di volte a scattare qualche foto.

Arrivato a Coli [3] faccio il giro della piazzetta del paese e proseguo sulla sinistra in direzione Peli. Dopo qualche chilometro di bella strada e panorami ancor più belli, il paesaggio comincia a cambiare in modo imprevisto, tanto da lasciare quasi stupefatti: non ci sono più alberi e ci si trova circondati solo da immensi prati adibiti a pascolo e qualche piccolo cespuglio. E’ il tipico paesaggio che di solito si trova a quote intorno ai 2.000 metri, ma qui siamo circa alla metà! A questo punto la strada, come dicevo, diventa sterrata, ma il tratto privo di asfalto è solamente di un paio di chilometri o poco più. Inoltre è un sentiero ampio e ben battuto, quindi assolutamente non impegnativo da percorrere, nemmeno con uno scooterone da due quintali e mezzo come il mio… All’inizio del tratto sterrato c’è un passo (del quale purtroppo non ricordo il nome) dove mi fermo per un paio di foto. Qui c’è anche un bivio che indica a destra Mareto e a sinistra Pradovera. Io scelgo la seconda via, che prosegue sempre in questo strano paesaggio e dovo poco più avanti incontro sulla mia sinistra diversi cavalli al pascolo (occhio che potreste benissimo trovarveli anche in mezzo alla strada!). Mi fermo un po’ a guardare e fotografare questi bellissimi animali, quindi riparto e, poco dopo, faccio un altro incontro piuttosto insolito: una bella rotonda (si, proprio una rotatoria in piena regola… su uno sterrato!) con al centro un grande monumento, che da queste parte è soprannominato amichevolmente – e per ovvi motivi – “l’angelone”!  Dopo un’altra breve sosta riprendo il cammino, sempre in direzione di Pradovera. Subito il paesaggio ritorna quello “convenzionale”, ricompaiono gli alberi, il sentiero si infila nel bosco per un breve tratto e quando ne esce ricomincia finalmente l’asfalto e si arriva nel piccolo borgo di Pradovera [4]. Da qui proseguo in direzione Farini. La strada rimane sempre godibile e divertente (oltre che praticamente deserta), ma comunque va percorsa con prudenza perchè in alcuni tratti l’asfalto è piuttosto rovinato e si salta un po’…

Dopo l’ultima discesa si “atterra” quindi in val Nure, e precisamente a Farini [5]. Qui svolto a sinistra verso Piacenza, mi diverto un po’ sul bel tratto misto fino a Bettola [6] approfittando dello scarso traffico e quindi proseguo dritto fino a casa. E’ stato veramente un bel giretto, quello di oggi: un rilassante tuffo nella nella tranquillità e nella natura, che fra l’altro in questa stagione da veramente il meglio di sé. Sicuramente da rifare! :smile:

Aggiornamento luglio 2005: come mi ero ripromesso, ho rifatto questo itinerario ed ho scoperto che nel frattempo la maggior parte del tratto sterrato (compreso anche quello dove si trova il monumento) è stato asfaltato! Adesso lo sterrato è ridotto a poche centinaia di metri e non presenta alcuna difficoltà.

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