Moto gita: Parco dei 100 Laghi – Lago Santo (PR)

5 settembre 2004. Anche per questa gitarella domenicale l’ispirazione ci arriva da un articolo pubblicato l’anno scorso sulla rivista Mototurismo. La meta è il Parco dei 100 Laghi, in provincia di Parma, e poiché la destinazione è poco distante da casa nostra, partiamo con comodo alle 9.15 e scegliamo anche di fare un po’ di strade secondarie di montagna per arrivarci. Ci dirigiamo innanzitutto verso Fiorenzuola [2], dove abbandoniamo la via Emilia e svoltiamo per Castell’Arquato [3]. Non facciamo sosta in questa magnifica località (che meriterebbe sicuramente, ma che abbiamo già visto fin troppe volte…) e tiriamo dritto fino a Lugagnano. Qui, invece di proseguire lungo la bella serie di tornanti che portano su a Vernasca e poi a Bore, decido di passare dalla strada parallela che costeggia il lago artificiale della diga di Mignano [4], che è sempre un bello spettacolo (anche se oggi l’acqua è un po’ bassa). Passato il lago svolto a sinistra per Vezzolacca, lungo la stradina che ci riporta ancora nei pressi di Bore. Ancora qualche chilometro di belle curve in mezzo ai boschi e troviamo il passo del Pelizzone (1.029 m) [5] e poi, ancora più avanti, arriviamo finalmente a Bardi [6] dove facciamo una prima sosta. Non ci fermiamo a visitare il bellissimo castello (anche perchè non ne abbiamo il tempo) ma ci limitiamo a sgranchirci un po’  facendo due passi in paese, dove per fortuna riusciamo anche a trovare una batteria nuova per la macchina fotografica di Faby, che proprio stamattina aveva improvvisamente deciso di dare forfait.

Ripartiamo e ci dirigiamo verso Borgo Val di Taro: la strada si rivela molto bella, praticamente priva di traffico, con un piacevole panorama,  un’interminabile sequenza di divertenti curve mai troppo strette e un buon asfalto. Arrivati a Borgotaro [7] troviamo però la strada sbarrata, perchè sta transitando un lungo corteo di alpini… Fortunatamente un gentile signore ci indica una stradina alternativa per aggirare l’ostacolo e riusciamo quindi a  proseguire in direzione di Pontremoli, come da programma. Anche questa strada non è niente male, con il ritmo delle curve che si fa più serrato rispetto al tratto precedente. Transitiamo dal passo del Brattello (953 m) [8] e proseguiamo fino a sbucare sulla SS62 della Cisa, poco prima di Pontremoli [9]. Qui svoltiamo verso Parma e poi, poco dopo, un cartello che segnala il Parco dei 100 Laghi ci invita a deviare a destra sulla strada del Passo Cirone. Questo è in pratica un tracciato parallelo e alternativo a quello ben più famoso della Cisa, ma con il vantaggio di essere molto meno trafficato e ancora più immerso nella natura. Attraversiamo infatti chilometri di boschi apparentemente infiniti, dove le foglie degli alberi già cominciano a tingersi di rosso. Poco dopo il Passo Cirone (1255 m, 216 in più della Cisa…) [10], seguiamo le indicazioni per Lagdei/Lago Santo e proseguiamo fino alla fine della strada asfaltata, arrivando al parcheggio del rifugio Lagdei [11], dove lasciamo lo scooter.

Da qui si sale al Lago Santo, e ci sono due modi per farlo: a piedi (lungo un ripido sentiero) o con la seggiovia. Visto che sono già le 13.00 passate e che abbiamo intenzione di pranzare sul lago, scegliamo la seconda opzione, sicuramente più veloce… Arrivati in cima, ci portiamo al Rifugio Mariotti, situato a circa 1.500 metri di altezza proprio sulla riva del lago, dove pranziamo a base di polenta (che non guasta per niente, visto che quassù fa piuttosto freschino!). Dopo pranzo, facciamo una bella passeggiata lungo il perimetro lago, che ci da l’opportunità di ammirarlo da varie prospettive. Questo bacino di origine glaciale si rivela veramente un posto delizioso, anche se la tranquillità che ispira viene un po’ guastata dai molti turisti presenti (e dai loro bambini, e dai loro cani, ecc ecc…). Da qui ci si potrebbe anche incamminare lungo uno dei diversi sentieri presenti e andare ad esplorare un po’ i dintorni, sicuramente molto belli, come il monte Sillara o gli altri laghetti presenti nel parco. Poiché noi non siamo attrezzati “da montagna” e non abbiamo nemmeno molto tempo a disposizione, riprendiamo semplicemente la seggiovia e scendiamo di nuovo al parcheggio. Ci rimettiamo in sella e ripartiamo dirigendoci verso Bosco e da qui verso Berceto. Scavalchiamo il passo Sillara (1.199 m) [12] e continuiamo lungo questa bella e deserta strada fino a giungere, appunto, a Berceto [13]. Siamo quindi nuovamente sulla statale della Cisa, che seguiamo fino a Fornovo [14]. Su questa strada, a differenza di quelle appena percorse, incontriamo purtroppo un gran numero di smanettoni in piena sindrome da post-GP-televisivo-con-vittoria-di-Valentino-Rossi, e riusciamo fortunatamente a sopravvivere ai loro ingarellamenti selvaggi e ai loro intelligentissimi sorpassi in curva contromano… :wall:
Da Fornovo, infine, ci immettiamo in autostrada, che percorriamo fino a Piacenza.

Lunghezza dell’itinerario proposto: 290 Km circa.

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