Moto itinerari nel piacentino: Cerignale – Val d’Aveto

27 agosto 2004. Nel giretto pomeridiano di oggi andrò a percorrere un’altra strada secondaria e poco conosciuta, ma che è anche una delle strade più panoramiche che si possano trovare sul territorio piacentino.

Inizio col farmi la consueta Val Trebbia (sulla quale non spenderò altre parole…) fino a Bobbio [2] da cui proseguo fino a Marsaglia [6]. Continuo ancora per qualche chilometro lungo l’entusiasmante serie di curve della statale 45, fino all’incrocio dove svolto a sinistra seguendo l’indicazione per Cerignale.

E’ proprio qui che inizia la strada di cui parlavo. Non mi faccio intimorire dai cartelli che parlano di “strada stretta, pericolosa, priva di protezioni, bla bla bla…” e proseguo impavidamente :mrgreen: . In effetti la carreggiata non è molto ampia, ma questo è un problema più per le auto che per le moto, a patto di viaggiare con calma e prudenza (consigliata anche per il fondo stradale che, seppur generalmente accettabile, ogni tanto riserva qualche sorpresa). Questa strada porta dalla Val Trebbia alla Val d’Aveto, anche se in effetti per la maggior parte del suo tracciato viaggia quasi parallelamente alla seconda. La differenza è che questa rimane qualche centinaio di metri più in alto, sul fianco della montagna! Proprio questa caratteristica la rende così interessante e panoramica.

Già dopo pochi chilometri, lungo un breve rettilineo, si trova uno dei punti di osservazione più spettacolari. Dall’alto è possibile vedere la confluenza dell’Aveto nel Trebbia, e si distingue chiaramente il sinuoso tratto della SS45 che ho appena percorso e la strada che da questa sale verso il passo del Brallo. In lontananza si vede poi l’abitato di Marsaglia con la vicina chiesetta arroccata sulla montagna e sulla sinistra il monte Penice. Una sosta è d’obbligo e infatti mi fermo qualche minuto ad ammirare e fotografare.

Dopo essermi riempito gli occhi con questo spettacolo (e aver riposato il fondoschiena…) riparto, e poco più avanti attraverso il paesino di Cerignale [3]. La strada prosegue tortuosa offrendo di tanto in tanto altre bellissime vedute sulla vallata sottostante. Verso la metà del tracciato si arriva ad un bivio [4] dove è possibile scegliere se svoltare a destra verso Ottone, e quindi tornare in Val Trebbia, oppure continuare a sinistra verso Rezzoaglio e la Val d’Aveto. E’ una scelta difficile, perchè le due strade sono entrambe bellissime, ma questa volta decido per la seconda e proseguo quindi a sinistra.
Poco più avanti, un cartello avvisa della possibile presenza di mucche sulla strada e dopo un paio di curve… trovo veramente una mucca sulla strada! :eek: Per fortuna la bestiona se ne sta disciplinatamente a destra al margine della carreggiata, e mi guarda semplicemente passare con la sua classica indifferenza mucchesca…

Ormai sono sconfinato in territorio ligure, e purtroppo questa bella strada sta per finire. Una discesa finale, poi attraverso il ponte sul torrente Aveto e arrivo all’incrocio [5] con la statale 586 (della Val d’Aveto, appunto). Qui si può proseguire a destra verso Rezzoaglio e poi, volendo, arrivare fino al mare, ma io svolto a sinistra lungo la strada che mi riporterà nuovamente a Marsaglia e poi a casa.

Questa parte dell’itinerario non è però una semplice via per rientrare a Piacenza, anzi! E’ vero che la Val d’Aveto è una delle valli “minori” dell’appennino piacentino, ma è comunque una delle più affascinanti. Rispetto alla vicina e ben più nota Val Trebbia, è più chiusa, più selvaggia, forse per questo ancora più suggestiva. Si incontrano meno paesi e meno abitazioni, e anche se non offre i panorami “d’alta quota” della strada appena percorsa, è un paesaggio che inevitabilmente arriva a toccare il cuore di chi come me lo attraversa impugnando il manubrio di uno scooter o di una moto, danzando pacificamente nella sua lunga serie di curve, con alcuni tratti di strada letteralmente scavati nella roccia della montagna e i boschi fittissimi tutto intorno.

Lunghezza dell’itinerario proposto: 180 Km circa.

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