Una situazione tipica, tanto per fare un esempio: mamma con bimbo di pochi mesi sul passeggino, incontra una conoscente che non vedeva da molto tempo. La logica vorrebbe che il dialogo fra le due si svolgesse più o meno così:
Conoscente, rivolgendosi alla mamma: “Ma che bel bambino!!! Come si chiama?”
Mamma: “Si chiama Filippo.”
C.: “E quanto tempo ha?”
M.: “Ha appena fatto cinque mesi”
ecc…
In realtà di solito le cose vanno un po’ diversamente, del tipo:
Conoscente, rivolgendosi AL BAMBINO con vocina da deficiente: “Ma che bel bambiiiinoooo!!! Come ti chiaaaamiii?”
Mamma, con la medesima vocina: “Mi chiamo Filiiippo!”
C.: “Ma che bel noooooome! E quanti mesi haaaaiii?”
M.: “Ne ho appena compiuti ciiinque!”
Il tutto, ovviamente, mentre il povero Filippo guarda le due con un’espressione a metà fra la vergogna e la compassione.
Mi rendo conto che a volte può venire spontaneo parlare in quel modo (confermando tra l’altro che è vero che i bambini fan diventare scemi), ma viste “dal di fuori” certe scene son veramente troppo ridicole!
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