Come accendere il caminetto

Avete alle spalle anni di esperienza negli scout? Accendete fuochi fin da quando eravate ragazzini (hey, no, i cassonetti non contano…)? Pensate quindi di essere dei veri esperti e di conoscere sicuramente il metodo migliore, corretto e infallibile per accendere un fuoco, giusto?

Sbagliato.

Sicuramente vi sarà stato insegnato (lo dicono anche le istruzioni del mio caminetto, per esempio) che bisogna mettere alla base dei piccoli legnetti che si accendano facilmente, magari aiutati da un po’ di carta accartocciata, con sopra altri rametti un po’ più grandi, poi altri pezzi ancora un po’ più grossi che prendano fuoco lentamente grazie alle fiamme sottostanti, poi una volta accesi anche questi aggiungere sopra ogni tanto uno o due pezzi di legna spaccata per mantene il fuoco acceso e così via.

Questo metodo, per carità, funziona anche, però all’inizio spesso il fuoco stenta a “partire” bene e dovete starci vicino una mezz’ora a muovere e girare i primi pezzi per farli accendere come si deve, senza contare che anche il fatto di dover poi aggiungere periodicamente nuova legna comporta un impegno costante, perché dovete comunque rimanere nei paraggi e ricordarvi ogni tanto di controllare e alimentare il fuoco.

Bene, questo è quello che facevo anch’io con il mio caminetto fino a un paio di settimane fa.
Poi ho visto la luce. :mrgreen:
Grazie ad un articolo pubblicato sul blog di Tim Ferris (in lingua inglese), ho scoperto l’esistenza di un altro metodo, ed è stata una vera e propria rivelazione.

Veniamo al punto: si tratta di fare esattamente il contrario di quello che prevede il metodo “tradizionale”. E anche di quello che sembrerebbero suggerire la logica e il buon senso, in effetti…
In pratica bisogna preparare nel caminetto (o nella stufa, o anche all’aperto, volendo) una piccola catasta di legna, ben compatta, con i pezzi più grandi sul fondo e via via quelli un po’ più piccoli sopra. In cima si finisce con uno strato di rami non tanto spessi o di assicelle e poi, proprio sopra al mucchio, si mettono quattro piccoli legnetti incrociati (in modo che, visti dall’alto, formino un “#”) e al centro di questi un comune cubetto accendifuoco. Vediamo qualche immagine, per capire meglio:

Legnetti per accensione 1 Legnetti per accensione 2
In queste due immagini si possono vedere i quattro legnetti e il cubetto accendifuoco da utilizzare sopra alla legna. La seconda foto mostra come posizionarli a forma di “#” con il cubetto al centro (evidenziato dal cerchio rosso).

Catasta 1 Catasta 2
Qui invece vediamo nella prima immagine un esempio di catasta di legna e nella seconda la stessa catasta con i quattro legnetti posizionati sopra (nel cerchio rosso). Io, come dicevo, consiglio di mettere anche uno strato di rami più piccoli fra questi ultimi legnetti e i pezzi più grandi sottostanti, altrimenti l’accensione potrebbe essere difficoltosa, a meno che la legna non sia veramente molto molto secca.

Perfetto. A questo punto basta accendere il cubetto e… dimenticarsi del fuoco!
Sembra incredibile, ma si vedrà che cominceranno a bruciare i quattro legnetti, e dopo un po’ il fuoco comincerà ad estendersi alla legna sottostante, le cui braci a loro volta faranno accendere i pezzi più in basso e così via. In pratica tutta la legna continuerà a bruciare da sola per ore, fino ad esaurirsi completamente, senza che voi dobbiate fare assolutamente nulla! :thumbup:

Anch’io all’inizio ero scettico, ma poi ho provato e posso confermare che funziona assolutamente alla grande. Al primo tentativo ho acceso il fuoco in questo modo alle 15.30, e alle 22.30 c’era ancora un letto di braci nel focolare. Il tutto senza avere MAI più toccato assolutamente nulla! Tutta la legna è semplicemente bruciata gradualmente e perfettamente da sola.
Il fatto poi di disporre, come nel mio caso, di un caminetto a focolare chiuso, dove è possibile agire sui registri dell’aria e/o dei fumi per regolare l’intensità del fuoco, è un aiuto in più per aumentare la durata e il rendimento della legna.

Inutile dire che d’ora in poi non accenderò mai più un fuoco in un modo diverso da questo! 8)

Tra l’altro si dice che questo metodo garantisca anche una migliore combustione, con meno fumo e quindi meno inquinamento (oltre che meno residui attaccati alla canna fumaria) e anche meno cenere residua. Io sinceramente, da questo punto di vista, non ho notato particolari differenze.

Addirittura a Zurigo distribuiscono dei volantini ai residenti per invitarli ad usare questo metodo, con tanto di illustrazioni (quelle che ho usato anche nel mio articolo). Altre immagini le trovate ovviamente nell’articolo del blog che ho citato all’inizio, ma il metodo che ho provato io (e che consiglio) è più simile a quello illustrato nel volantino, senza l’utilizzo di carta e con un solo cubetto accendifuoco.

Un ultimo accorgimento: mentre preparate la catasta di legna, fate attenzione a posizionare i vari pezzi in modo che la pila sia ben stabile, altrimenti potrebbe succedere che, bruciando, qualche ceppo di legna finisca per cadere rotolando contro lo sportello o addirittura fuori dal camino (se di tipo aperto)! Tenete anche presente che, soprattutto se i pezzi di legna che usate non sono molto grandi, potrebbero ad un certo punto cominciare a bruciare tutti insieme e quindi a produrre veramente MOLTO calore, anche troppo! Questo per dire che, anche utilizzando questo sistema, sarà comunque necessaria un po’ di esperienza per farlo funzionare al meglio.

Update 20/10/2009: grazie al commento di Simone sono risalito al sito Energia Legno Svizzera, dove c’è una pagina che illustra questo metodo di accensione. Contiene la versione in italiano dell’opuscolo menzionato sopra e un interessante video, anche se in lingua francese.

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