Homebrewing: la draught “aromatizzata”

Nell’attesa che le temperature si decidano a scendere, sto preparando l’ordine degli ingredienti per le birre che farò quest’inverno. E vi preannuncio che ci saranno un po’ di novità interessanti di cui parlare, ma ogni cosa a suo tempo… :wink:

Per ora voglio fare un accenno ad un esperimento che ho fatto nell’ultima cotta della stagione precedente, la draught di cui parlavo nell’ultimo articolo. Già la birra in se’ era abbastanza “sperimentale”, per il fatto di avere modificato un kit di malto luppolato con grani speciali e dry hopping. Ma ho voluto fare anche qualcosa di più, di cui non avevo parlato nell’articolo precedente.

L’idea era di aromatizzare la birra ulteriormente con qualcosa di insolito, ma non essendo affatto sicuro del risultato che avrei potuto ottenere, ho preferito non farlo su tutta la cotta, ma aggiungere l’ingrediente “extra” solo su alcuni litri, in fase di imbottigliamento. Dopo avere valutato varie possibilità, prese da accenni trovati in rete, ho deciso di inventarmi qualcosa di testa mia! :D

Avevo in casa una scatola di bustine di Té aromatizzato con fragola, ciliegia, ribes e lamponi (Twinings Four Red Fruits) e ho deciso di provare con questo. Ho fatto bollire poca acqua in un pentolino (in modo da sterilizzarla anche) e ho fatto un infuso usando tre bustine, esattamente come se stessi preparando un té qualsiasi, solamente molto più concentrato. Ho eliminato le buste e lasciato raffreddare l’infuso un po’ a bagnomaria in acqua fredda, mentre iniziavo a imbottigliare la birra. Una volta rimasti circa 3 litri nel contenitore, ho aggiunto l’infuso e ho mescolato leggermente, poi ho finito di imbottigliare riempendo 6 bottiglie da mezzo litro.

Solo un paio di settimane fa ho aperto la prima per fare un assaggio, e devo dire che il risultato è… interessante! :P
Il sapore presenta delle note dolciastre appena accennate ma gradevoli, anche se forse l’aromatizzazione si sente principalmente nel profumo. L’insieme insomma, per quanto sicuramente particolare, non è male e risulta abbastanza equilibrato. La dose utilizzata di una bustina per litro si è rivelata quindi azzeccata. Forse si poteva osare anche qualcosa in più, ma c’era il rischio che l’aroma diventasse eccessivo e stucchevole. Ancora meglio, probabilmente, sarebbe stato utilizzare questa tecnica su una birra realizzata senza dry hopping, dove quindi rimanesse più in secondo piano l’aroma del luppolo.

Comunque mi è piaciuta: una birra gradevole “da dessert” o per un originale aperitivo! 8)

Per esempio, con i dolci al cioccolato ci sta benissimo!

Birra e torta

BirraPermalink

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