Alan Ford Belgian Ale

Ed ecco la recensione dell’ultima “creatura” della stagione 2012/2013, la numero nove. In realtà le cotte in programma erano otto, ma visto che quest’anno l’inverno si è protratto anche per buona parte della primavera, mi sono trovato con la cantina a temperatura idonea anche a fine maggio. E siccome avevo ancora in casa un po’ di avanzi di malto e luppolo e giusto giusto una bustina di lievito secco, ho messo insieme al volo questa ricetta e via a brassare!  :grin:

Ricetta quindi decisamente improvvisata, tanto che per finire gli avanzi ci ho messo dentro un po’ di tutto! Come malti: Maris Otter, Pilsener, Monaco, Aromatic, Special B e Crystal! Luppoli? Hallertau Mittelfruh (amaro) e Saaz (aroma). Come se non bastasse ci ho messo anche 100 grammi di zucchero candito scuro e una stecca di vaniglia! Il lievito che mi era rimasto era il Safbrew T-58.

Anche questa volta, come nella precedente, ho trasferito quasi tutto il contenuto della pentola nel fermentatore, ma al momento del primo travaso ho avuto l’accortezza di filtrare la birra utilizzando la stessa sacca BIAB, in modo da non rischiare di portarmi dietro dei residui com’era successo l’altra volta. La fermentazione è partita velocissima ed è praticamente terminata in pochi giorni, anche se più che essere terminata sembrava essersi bloccata, visto che l’attenuazione non è stata un granché. Alla fine comunque ho imbottigliato 13,5 litri.

Alan Ford Belgian Ale

Cosa ne è venuto fuori? Nonostante le premesse, una birra di tutto rispetto! Pur considerando il grist piuttosto “fantasioso” non esito a catalogarla come “belgian ale”, visto che è molto caratterizzata dal tipico lievito belga. Ovviamente non saprei in quale stile specifico farla rientrare, ma sinceramente non è che la cosa mi interessi più di tanto… Nel complesso la birra è interessante, una rossa di bell’aspetto, con una schiuma discreta (anche se per ora ancora un po’ grossolana) e un bel profumo. All’assaggio rivela anche un buon corpo e una carbonazione a mio parere corretta. L’amaro non è troppo pronunciato e ne fa comunque una birra nel complesso equilibrata, con sentori di spezie e caramello che accompagnano l’aroma discreto del Saaz. E il tutto senza avere una gradazione alcolica particolarmente elevata, come invece spesso succede nei tipici stili del belgio, cosa che la rende anche un po’ più beverina.

Come avrete capito è una birra che mi piace proprio, e che indubbiamente ha superato tutte le aspettative. Per essere una birra fatta con gli avanzi, mi verrebbe quasi la tentazione di rifarla!  :mrgreen:

Note di produzione:
Cotta n° 24 del 21/05/2013 – OG: 1,054 – FG: 1,016 – Alcol: 5,4% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 2 settimane a 20° C con travaso intermedio dopo 5 giorni.

BirraPermalink

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