Appuntino per i produttori di smartphone

Oh, fichissimi i vostri mega-smartphone, eh! Belli grandi, ma sottilissimi e leggeri, fatti con materiali all’avanguardia, tipo il vetro anche sul retro, con processori potentissimi… Uno spettacolo!

Però…

…se invece di fare un telefono spesso 6mm, me lo fai spesso 8 o 10 e ci metti dentro una ***** di batteria che duri tranquillamente fino a sera, magari evitando di usare inutili processori a 8 core che consumano e scaldano come delle stufe, non sarebbe meglio?

…se invece di metterci il vetro anche dietro usassi un materiale un po’ resistente e che non si riempa di impronte in 3 secondi, come se già non bastasse il touch screen frontale, non sarebbe meglio?

…se i telefoni li facessi già con un bel rivestimento gommato antiurto e antiscivolo, così magari non mi obblighi a metterci sopra quelle orrende cover in silicone che lo fanno pure diventare grande come un mattone, NON SAREBBE MEGLIO?

Cordialmente.

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Homebrewing: bilanci e progetti

Mentre si avvicina il momento di riavviare la produzione birraria del “Route 45“, ne approfitto per fare un breve bilancio della produzione 2012/2013. Le recensioni che ho periodicamente pubblicato delle singole birre solitamente sono state fatte dopo un paio di mesi di maturazione, ma poi col tempo l’evoluzione del prodotto continua (il bello delle birre artigianali!) e quindi anche le valutazioni possono cambiare. A volte in meglio, a volte in peggio…

Queste valutazioni ovviamente servono per decidere quali birre rifare nella nuova stagione e quali no, ed eventualmente se e quali modifiche apportare alla ricetta (o addirittura alla tecnica) di quelle che si decide di rifare.

Allora rivediamole velocemente, in ordine di produzione: la Captain America è praticamente perfetta e anche dopo quasi un anno è ancora squisita, se non migliore. Da rifare senza se e senza ma. La Zagor non è male, non ha difetti, ma manca un po’ di carattere. Si potrebbe riproporre, ma con qualche modifica, soprattutto sulla luppolatura. La Wolverine, come ho già detto fin dall’inizio, non è uscita come previsto. Col tempo un po’ è migliorata, sia per il gusto che per la schiuma, ma ancora non mi convince. Potrei provare a rifarla ancora con diverse modifiche, ma probabilmente per il prossimo anno la lascerò in stand-by. La Sturmtruppen, al contrario, ha superato tutte le aspettative ed è indubbiamente una delle migliori del gruppo. Me la sto gustando proprio in questo periodo di Oktoberfest (ed è quasi finita…) e sono sempre più convinto a rifarla senza cambiare una virgola, sperando questa volta in una fermentazione migliore. Anche la Asterix si è evoluta dimostrandosi una blanche di tutto rispetto e sicuramente mi piacerebbe riproporla, ma forse non subito. E veniamo alla Batman, la mia stout, che non mi dispiace affatto, anche se si potrebbe ancora migliorare con qualche piccola modifica. All’inizio aveva una schiuma deludente, adesso è fin troppo abbondante tanto che le ultime bottiglie aperte presentano un antipatico fenomeno di gushing lento (quando si stappa la bottiglia comincia a formarsi schiuma all’interno, che lentamente sale e fuoriesce in continuazione se non si versa subito nel bicchiere). Gusto e aroma sono comunque ok, quindi non si tratta di infezione, almeno credo… Passiamo poi alla mia belga prediletta, la Thor, che più invecchia e più diventa buona! Sicuramente la rifarò, non so ancora se con qualche piccola modifica o meno, perché è ottima già così com’è. Poi abbiamo la bitter, la Iron Man, che non è male ma nemmeno si fa notare particolarmente. Anche questa poi, ultimamente, è affetta dal maledetto gushing lento appena descritto. Non so ancora se rifarla o meno, ci devo pensare. La Alan Ford infine, effettivamente è una birra interessante e mi piace anche parecchio, però in quanto birra fatta con gli avanzi difficilmente potrò rifarla uguale! Però magari con qualche aggiustatina, chissà…

La produzione 2012/2013 al completo

Nel complesso posso dire di essere abbastanza soddisfatto di questa “annata” (111 litri prodotti in totale, per la cronaca), anche se ci sono sicuramente alcune cose su cui lavorare. Ad esempio mi piacerebbe riuscire a capire perché alcune cotte a diversi mesi di distanza cominciano a presentare il gushing, ma anche leggendo sui forum pare che una spiegazione sicura delle cause del fenomeno ancora non si sia trovata. Ho cercato di trovare elementi in comune fra le cotte incriminate e non, ma non mi pare ci sia nulla. So che in pratica è solo un difetto “estetico” (basta vuotare nei bicchieri subito dopo aver stappato la bottiglia) e che la birra comunque è buona, però la cosa è parecchio fastidiosa. Poi devo anche cercare di migliorare in qualche modo la fermentazione, perché in alcuni casi ho avuto delle attenuazioni un po’ scarse. Pensavo ad esempio di aggiungere del nutriente per il lievito o magari di controllare un po’ meglio la temperatura di mash isolando termicamente la pentola in qualche modo.

Per quanto riguarda invece le birre da fare nella nuova stagione, devo ammettere che devo ancora cominciare a pensarci! La prima cotta la dovrei fare fra circa un mese, quindi un pochino di tempo ancora ce l’ho, però adesso è ora di prendere delle decisioni. Alcune birre, come dicevo prima, ho già deciso sicuramente di rifarle, e questo è già un punto di partenza. Considerando che vorrei provare due o tre cosette nuove (ma non ho ancora deciso nulla) bisogna ora decidere quali “sacrificare” per fare spazio. E le rimanenti come modificarle per cercare di migliorarle.

Diciamo che sicuramente rifarò la Captain America, la Sturmtruppen e la Thor. Poi potrei riproporre con alcune modifiche la Zagor e una a scelta fra Batman e Iron Man. E magari una weizen. A questo punto rimarrebbe spazio per due o tre cotte “sperimentali”, che potrebbero essere… una seconda belga? Una seconda lager? Una saison? Un’IPA? Non lo so ancora, però è decisamente ora di mettersi al lavoro!

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Giocando con la Focus: attivazione di nuove funzioni

Come dicevo nell’articolo precedente, per completare l’attivazione del Cruise Control sulla mia Ford Focus mi sono servito di un’interfaccia OBD-II modificata, mediante la quale collegare l’auto al computer (una ELM327 v1.5 USB, nel mio caso). La modifica in questione consiste in una “deviazione” dei cablaggi interni del connettore, selezionabile attraverso l’aggiunta di un commutatore esterno. Questo consente di scegliere il funzionamento in modalità HS-CAN (quella originale) o MS-CAN.

Attraverso alcuni programmi per PC, in particolare il mitico ELMconfig (di origine russa, ora fortunatamente tradotto anche in inglese) si possono quindi visualizzare e modificare innumerevoli parametri sulle varie centraline presenti sull’auto. Questo perché la porta OBD-II, nata principalmente come strumento diagnostico, in realtà è una porta di comunicazione bidirezionale, e quindi oltre a consentire la lettura dei dati, ne permette anche la scrittura.

Già in modalità HS-CAN, quindi con l’interfaccia originale (senza modifica), si possono attivare alcune cosette interessanti, ad esempio sulla centralina del cruscotto, fra cui:

  • Modifica dell’unità di misura del consumo da l/100km (che ho sempre odiato) a km/l;
  • Attivazione della modalità ECO-mode Ford (che valuta l’efficacia della propria guida dal punto di vista del risparmio del carburante);
  • Attivazione del sistema di controllo della pressione dei pneumatici! Per questa funzione non serve infatti hardware aggiuntivo sulle ruote, ma viene rilevato l’aumento di velocità della gomma sgonfia rispetto alle altre mediante i sensori dell’ABS;
  • Mirroring delle informazioni di radio e telefono sul display del cruscotto;
  • Attivazione/disattivazione selettiva dei segnali acustici di avviso (cinture non allacciate, ecc.);
  • Attivazione di un segnale acustico di retromarcia.

Ma con la modifica hardware, e quindi in modalità MS-CAN, è possibile accedere a molti altri moduli, prima fra tutti la centralina GEM (il modulo “elettrico”). Anche qui i parametri attivabili e modificabili sono numerosi, ad esempio:

  • Attivazione della chiusura automatica delle serrature ad una certa velocità (liberamente selezionabile);
  • Modifica della temporizzazione delle luci interne, degli indicatori di direzione e molto altro.

A dire il vero molte delle funzioni modificabili in realtà, secondo me, non sono particolarmente utili. Voglio dire, chi può sentire il bisogno di avere un allarme acustico che avvisa del superamento dei 117 Km/h? O del segnale acustico di retromarcia? Ovviamente si tratta di funzioni previste dal codice della strada di qualche paese straniero. Anche modificare la temporizzazione delle plafoniere o vedere la stazione radio sul cruscotto non mi sembrano cose particolarmente interessanti… Poi ci sono diverse opzioni che non ho ben capito che cosa sono, quindi per ora non ci metto le mani per evitare di fare danni. Quel che è certo è che questa cosa è una gran figata! Poter smanettare a piacimento su tutti questi parametri, spendendo solo 10 euro di interfaccia, è davvero incredibile. Senza contare che il programma è in continua evoluzione e quindi probabilmente in futuro arriveranno ancora nuove funzionalità!  :wink:

Ah, dimenticavo di dire che ovviamente tutte le informazioni per la modifica dell’interfaccia e le relative discussioni le trovate come di consueto su IDAF!

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Giocando con la Focus: il Cruise Control

Approfittando delle preziosissime informazioni trovate sul mitico forum IDAF e del fatto che la mia Focus è ormai fuori garanzia, quest’estate non ho resistito alla tentazione e mi sono messo a “smanettarci” un po’ sopra!  :cool:

Finora l’unica “modifica” che avevo fatto era stata l’attivazione delle luci nei pozzetti anteriori, ma mi era sempre rimasto in testa il pallino dell’attivazione del Cruise Control, il controllo automatico della velocità di crociera. La mia Focus non era infatti dotata in origine di questo comodissimo optional, ma in realtà la macchina è già predisposta in tutto per averlo: la centralina è infatti uguale su tutte le auto, ma la funzione è semplicemente disabilitata a livello software nella centralina stessa. Anche tutti i cablaggi dalla centralina al volante sono già presenti, ma sul volante non ci sono i pulsanti di comando. Per quanto riguarda il secondo punto rimediare è abbastanza semplice, il vero problema è il primo. Infatti l’attivazione del CC nella centralina, per quanto si tratti di un’operazione quasi banale (una volta che si sa come fare…), deve essere eseguita mediante l’interfaccia VCM e il programma IDS della Ford, e quindi in pratica tramite un’officina Ford. E il 99,9% delle officine Ford si rifiuta categoricamente di fare questo tipo di lavoro, perché non autorizzato ufficialmente dalla casa madre! Inutile dire che quelle della mia zona mi hanno risposto tutte picche…

Per fortuna, sempre tramite gli amici del forum, ho avuto l’indirizzo di un’officina nelle Marche disponibile per fare questo lavoro. E visto che quest’estate ero casualmente nelle Marche per una decina di giorni, ho preso un appuntamento e mi sono fatto fare l’attivazione!

Beh, più o meno…

Infatti l’attivazione in realtà deve essere fatta in tre centraline diverse, ma il capo officina me l’ha fatta solo su quella del motore. Io ho provato a fargli presente che doveva farlo anche sulle altre due, ma lui insisteva che sulle auto che aveva già attivato lo aveva sempre fatto solo così e che funzionavano perfettamente e insomma alla fine ho lasciato perdere. Purtroppo non avevo ancora montato i pulsanti di comando (volevo prima essere sicuro di riuscire a fare l’attivazione) e quindi non ho potuto verificare il funzionamento al momento. Una volta tornato a casa, mi sono costruito una pulsantiera provvisoria da collegare alla macchina e, come prevedevo, ho constatato che il Cruise Control non funzionava affatto.  :evil:

Ma di certo non mi sono arreso!

Sempre grazie al forum ho scoperto che è possibile utilizzare un cavo ELM327 opportunamente modificato per collegare il proprio PC all’auto tramite il connettore standard OBDII presente sotto al cruscotto. A questo punto, tramite appositi software non ufficiali, si possono andare a modificare un gran numero di parametri sulle centraline, fra cui anche quelli relativi al Cruise Control proprio sulle due centraline mancanti (non su quella motore, almeno per ora)! Allora mi procuro uno di questi cavi (10 euro circa), lo modifico, lo collego al mio netbook sul quale ho installato l’apposito software di “hackeraggio” (di provenienza russa…) e vado ad impostare i parametri mancanti. Risultato? Cruise Control attivo e perfettamente funzionante! :mrgreen:

Ecco il Cruise Control in funzione, con tanto di spia sul cruscotto!

Ecco il Cruise Control in funzione, con tanto di spia sul cruscotto!

 

Ecco la tastiera provvisoria per il comando del CC, al momento con i cavi collegati direttamente alla centralina.

La tastiera provvisoria per il comando del CC, al momento con i cavi collegati direttamente alla centralina.

 

Ora devo solo sostituire la pulsantiera provvisoria con qualcosa di più bello e solido, magari direttamente sul volante. In ogni caso sarà sempre qualcosa di artigianale, visto che è fuori discussione utilizzare i ricambi originali. I tasti originali Ford sono fatti per essere montati sul volante a 4 razze, mentre io ho quello a 3. Bisognerebbe quindi comprare, oltre ai pulsanti, un volante nuovo e il relativo air-bag, con una spesa di diverse centinaia di euro!

Tra l’altro, grazie alla nuova interfaccia e al programma russo, sono riuscito ad attivare altre cosette interessanti sulla macchina, ma di questo vi parlerò nel prossimo articolo:thumbup:

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Alan Ford Belgian Ale

Ed ecco la recensione dell’ultima “creatura” della stagione 2012/2013, la numero nove. In realtà le cotte in programma erano otto, ma visto che quest’anno l’inverno si è protratto anche per buona parte della primavera, mi sono trovato con la cantina a temperatura idonea anche a fine maggio. E siccome avevo ancora in casa un po’ di avanzi di malto e luppolo e giusto giusto una bustina di lievito secco, ho messo insieme al volo questa ricetta e via a brassare!  :grin:

Ricetta quindi decisamente improvvisata, tanto che per finire gli avanzi ci ho messo dentro un po’ di tutto! Come malti: Maris Otter, Pilsener, Monaco, Aromatic, Special B e Crystal! Luppoli? Hallertau Mittelfruh (amaro) e Saaz (aroma). Come se non bastasse ci ho messo anche 100 grammi di zucchero candito scuro e una stecca di vaniglia! Il lievito che mi era rimasto era il Safbrew T-58.

Anche questa volta, come nella precedente, ho trasferito quasi tutto il contenuto della pentola nel fermentatore, ma al momento del primo travaso ho avuto l’accortezza di filtrare la birra utilizzando la stessa sacca BIAB, in modo da non rischiare di portarmi dietro dei residui com’era successo l’altra volta. La fermentazione è partita velocissima ed è praticamente terminata in pochi giorni, anche se più che essere terminata sembrava essersi bloccata, visto che l’attenuazione non è stata un granché. Alla fine comunque ho imbottigliato 13,5 litri.

Alan Ford Belgian Ale

Cosa ne è venuto fuori? Nonostante le premesse, una birra di tutto rispetto! Pur considerando il grist piuttosto “fantasioso” non esito a catalogarla come “belgian ale”, visto che è molto caratterizzata dal tipico lievito belga. Ovviamente non saprei in quale stile specifico farla rientrare, ma sinceramente non è che la cosa mi interessi più di tanto… Nel complesso la birra è interessante, una rossa di bell’aspetto, con una schiuma discreta (anche se per ora ancora un po’ grossolana) e un bel profumo. All’assaggio rivela anche un buon corpo e una carbonazione a mio parere corretta. L’amaro non è troppo pronunciato e ne fa comunque una birra nel complesso equilibrata, con sentori di spezie e caramello che accompagnano l’aroma discreto del Saaz. E il tutto senza avere una gradazione alcolica particolarmente elevata, come invece spesso succede nei tipici stili del belgio, cosa che la rende anche un po’ più beverina.

Come avrete capito è una birra che mi piace proprio, e che indubbiamente ha superato tutte le aspettative. Per essere una birra fatta con gli avanzi, mi verrebbe quasi la tentazione di rifarla!  :mrgreen:

Note di produzione:
Cotta n° 24 del 21/05/2013 – OG: 1,054 – FG: 1,016 – Alcol: 5,4% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 2 settimane a 20° C con travaso intermedio dopo 5 giorni.

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Iron Man Bitter 2.0

Con una OG di 1,042 e il 4,2% di alcol, tecnicamente la mia Iron Man sarebbe una Special Bitter. Un classico stile britannico, quindi. Rispetto alla prima versione dell’anno precedente, ho sostituito la piccola quantità di malto roasted con una quantità quasi doppia di Monaco, mentre restano invariati il Maris Otter di base ed il Crystal. Anche i luppoli sono rimasti gli stessi (Fuggle e EKG), ma ho aumentato la quantità del primo per l’amaro, che nella precedente era un po’ scarso. Il lievito è invece cambiato, perché questa volta ho voluto provare il Danstar Nottingham al posto del Fermentis S-04 (sempre secco, quindi).

In questa cotta ho voluto inoltre fare un esperimento, introducendo un cambiamento nella tecnica di produzione. Solitamente al termine della bollitura e del successivo raffreddamento del mosto, sifonavo il mosto stesso nel fermentatore avendo accortezza di lasciare indietro il più possibile il fondo nella pentola. In questo modo però ero costretto anche a lasciare indietro qualche litro di mosto “buono”. Allora questa volta ho provato a trasferire nel fermentatore TUTTO il contenuto della pentola, fondazza compresa. Ovviamente così facendo diventa indispensabile fare un travaso dopo qualche giorno per separare i depositi solidi dalla parte liquida. Beh, alla fine sono riuscito effettivamente ad imbottigliare un paio di litri di birra in più del solito, quindi un bel 16% circa in più! L’unico inconveniente è che mi sono rimaste stranamente delle particelle (di luppolo, presumo) in sospensione anche dopo il primo travaso e alla fine qualcuno è finito anche nelle bottiglie, ma alla fine durante la maturazione anche questi si sono depositati sul fondo.

Iron Man Bitter 2A due mesi dall’imbottigliamento, la birra si presenta di colore ambrato scuro, piuttosto limpida, con una bella schiuma quasi bianca purtroppo ancora una volta poco persistente (anche se per lo stile non è che sia un difetto). Adeguati allo stile anche la carbonazione, abbastanza leggera, e il corpo non eccessivo. L’amaro questa volta è giustamente un po’ più presente, anche se volendo si potrebbe osare ancora qualcosa in più, ma per me va bene così. Forse si poteva anche aumentare un po’ il luppolo da aroma, che qui rimane invece piuttosto basso, lasciando in evidenza il sapore del malto. Si percepiscono alcune note di caramello del Crystal e il carattere leggermente erbaceo del lievito Nottingham, che pur essendo simile all’S-04 mi sembra complessivamente più gradevole.

Insomma questa Iron Man, pur non esibendo un carattere particolarmente esuberante, si rivela comunque una solida e riuscita “session beer”: leggera, beverina e dissetante, perfetta per questi caldi mesi estivi. Che poi era esattamente il risultato a cui puntavo!

Note di produzione:
Cotta n° 23 del 05/05/2013 – OG: 1,042 – FG: 1,012 – Alcol: 4,2% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C.
Fermentazione: 2 settimane a 20° C con travaso intermedio dopo 4 giorni.

 

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