Giorgio Luppi

Galleria di Giorgio Luppi (Modena)

Un bellissimo volante e una stupenda pedaliera, quelli dell’amico Giorgio di Modena. Pur utilizzando palesemente meccaniche da sala giochi, presentano comunque interessanti elementi realizzati artigianalmente.

La parola all’autore:

Da tempo desideravo cimentarmi nella costruzione di una periferica di gioco per il computer. Per fare ciò mi mancavano le informazioni necessarie per collegarmi alla fatidica presa MIDI/GAME della mia scheda sonora. Un giorno vengo a conoscenza del sito di Zelig da un tipo che si occupa di allestire vetture, stradali e corsaiole, come simulatori di guida per le fiere. In particolar modo una delle nostre vetture da pista (lavoro presso un centro assistenza) venne allestita per lo Smau 98.
Incuriosito dalla possibilità di potermi costruire un volante e pedaliera in casa, visito il sito. Fantastico!! Tutto quello che serve, ogni informazione utile per potersi costruire in casa la periferica. Oltretutto è completamente in italiano.
Quando ormai avevo definito il progetto per la costruzione della pedaliera, mi viene data la possibilità di “acquisire” la pedaliera ed il meccanismo dello sterzo che a suo tempo vennero montati sulla vettura di cui sopra.
Anche se la pedaliera è stata drasticamente modificata nella parte di comando potenziometri, il fatto di avere già una base sulla quale lavorare mi ha facilitato enormemente. A questo va aggiunto che, data la mia professione, ho a disposizione un’intera officina attrezzatissima. Sono comunque fiducioso che sia la mia piccolissima esperienza che le foto dei meccanismi possano essere utili ad altre persone.

Volante e cruscotto

Per la costruzione di questi due componenti, di cui uno è essenziale strumento di “lavoro”, ho utilizzato come supporto legnoso il Fibra Medio Densit (FMD). Ok, non spaventiamoci subito per questo nome strano. Il materiale in oggetto non è altro che una specie di truciolato, ma molto, molto più fine, praticamente è un impasto di polvere di legno. Lo si trova abbastanza facilmente nei negozi “Fai da Te” (a Modena OBI ex Misterbrico). I vantaggi che derivano dall’utilizzo di questo materiale sono:
– resistenza alla flessione superiore al normale compensato;
– estrema facilità di lavorazione;
– finitura, specialmente sul volante, ottima.
Per contro dobbiamo tener presente che tale materiale mal supporta l’assemblaggio tramite viti. Infatti l’avvitamento di una di queste nel profilo (spessore) del legno, ne provoca facilmente lo sfaldamento (come visibile nella foto del retro del volante).
Terminate le operazioni di taglio e pre-assemblaggio ho provveduto a verniciare, prima con impregnante incolore e poi con colore nero, tutto il supporto. Per la costruzione del cruscotto mi sono attenuto a tutti i consigli dati da Zelig e cioè:
– superficie superiore piana e di altezza tale da poterci appoggiare sopra la tastiera, mantenendo una buona visibilità del monitor;
– ho lasciato due belle sporgenze di 5 cm sulla base per poter fissare il volante alla scrivania con due morsetti.
Le misure del volante le ho ricavate da un volante da competizione (vetture formula), ma questo, come vedremo in seguito, è insignificante. Per ottenere il risultato finale di volanti ne ho praticamente costruiti tre. Il primo come manichino. Ho poi disegnato il tutto al Cad ottenendone una versione ufficiosa. Ad un certo punto ho deciso di tralasciare le misure originali di un volante reale e di costruirne uno molto più vicino alle mie esigenze, sia di impugnabilità che di montaggio della componentistica per il cambio marce. Alla fine il risultato mi lascia abbastanza soddisfatto. Quello che mi sento di consigliare è di non eccedere nel diametro. Un diametro di 28 cm penso sia il massimo. Il mio misura 26,5 (di diametro!!!…. il volante!!….. cosa hai capito???).
Per quanto riguarda il meccanismo di funzionamento dello sterzo, come si vede dalla foto, ci sono due molle in verticale che servono a richiamare la leva montata in basso. Dietro l’ingranaggio inferiore, collegato al piantone dello sterzo, è stata ricavata una camme che ruotando deve vincere la forza delle due molle.

Pedaliera

Come si può notare dalle foto, di certo la mia non è la pedaliera più idonea per una ‘guida’ da scrivania. Infatti è stata pensata e costruita per essere montata all’interno di una vera vettura da corsa, dove la gambe sono praticamente tutte stese e parallele al pavimento della macchina. Non mi andava però di stravolgere il progetto originale, pensando poi ad una futura realizzazione di posto guida con tanto di sedile corsaiolo, come già visto realizzato da altre persone (vedi Galleria). A questo proposito vorrei ricordare che presso i negozi e rivenditori di equipaggiamenti sportivi o addirittura presso Team stessi, sedili usati o (soprattutto) fuori omologazione si possono portare a casa con anche meno di centomila lire. I sedili come gli OPM e Sparco sono completamente sfoderabili, permettendo così una completa pulizia del sedile non proprio nuovo. Per i ‘fuori omologazione’ conviene aspettare la fine dell’inverno o cmq dopo l’uscita delle fiches per l’anno successivo.
Per far sì che la pedaliera avesse l’inclinazione più adeguata, l’ho imbullonata su un’asse alla quale ho poi applicato due piedini in modo da inclinarla. Non è di certo la soluzione più estetica, ma sicuramente veloce da realizzare e funzionale.

Impianto elettrico e comandi

Il gruppo volante/cruscotto prevede i due tipi di cambio marce: i comandi a bilanciere al volante come nelle vetture di F1 e la leva come nelle vetture da corsa con cambio sequenziale. Sul pannello frontale del cruscotto ho montato una presa DIN femmina alla quale collegherò il tipo di cambio che in quel momento avrò deciso di utilizzare. Questa presa andrebbe comunque prevista in ogni caso. Questo permette l’operazione di stacco e riattacco del volante, senza per forza dover dissaldare i fili di collegamento.
Il meccanismo di cambio marce al volante l’ho realizzato con due grossi micro-switch (che definirli micro è un controsenso). Questo tipo di micro-switch monta una levetta di azionamento molto lunga. All’estremo di questa è possibile applicare la leva vera e propria o azionare direttamente il cambio marce. Io ho optato per questa soluzione. Questi, avvitati ad un blocchetto di legno dietro il mozzo del volante, si nascondono perfettamente, essendo allo stesso tempo facilmente azionabili ed estremamente affidabili nel comando e ritorno alla posizione di riposo. Il comando a leva l’ho costruito pari pari quello di Zelig. Sul volante trovano anche posto i due tasti supplementari che replicano i comandi del Joy2. Per ora li si possono utilizzare in pochi giochi (es. retromarcia in IndyCar Racing o cambiare le visuali in Andretti Racing), ma in futuro potrebbero venir comodi.
Per quanto riguarda il meccanismo di azionamento dei potenziometri della pedaliera, ho utilizzato ingranaggi per macchine radiocomandate. I negozi di modellismo sono vere e proprie miniere di leveraggi ed ingranaggistica in generale, anche se è essenziale trovare la disponibilità del negoziante. Dopo aver posizionato il potenziometro, ho fissato sulla manopolina di comando l’ingranaggio piccolo e sulla leva quello grosso. In questo modo riesco ottenere una rotazione del potenziometro molto ampia. A fronte dei 45° acceleratore e 35° freno, misurati sull’ingranaggio conduttore i pot ruotano rispettivamente di 200° e 175°. Questa moltiplicazione comporta una certa sensibilità del comando, ma non complica troppo la vita. Soprattutto sull’acceleratore la risposta è molto pronta. Ho utilizzato potenziometri da 100 Kohm sui comandi a pedale ed un potenziometro da 220 Kohm sul comando dello sterzo che ha un raggio di rotazione di circa 210°.

  • Email non disponibile (l’indirizzo fornitomi all’epoca non risulta più attivo).

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