Zelig Planet http://zeligplanet.altervista.org Thu, 11 Oct 2018 14:24:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.4 Closed http://zeligplanet.altervista.org/2018/10/closed http://zeligplanet.altervista.org/2018/10/closed#comments Fri, 05 Oct 2018 10:08:43 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3253 Continua a leggere ]]>

E’ stato divertente, ma è venuto il momento di ammetterlo…

Il blog è ufficialmente chiuso. Salvo Improbabili ripensamenti non ci saranno nuovi aggiornamenti o pubblicazioni.

I contenuti già pubblicati per ora penso di lasciarli, anche se non escludo di eliminare un po’ di articoli vecchissimi e di scarso (o nullo) interesse generale.

Se volete seguirmi da qualche altra parte, per ora mi trovate ancora su YouTube e su Twitter (e anche quest’ultimo è in stato di abbandono, a dire il vero…).

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Un bilancio della stagione 2015/2016 al Route 45 http://zeligplanet.altervista.org/2016/11/un-bilancio-della-stagione-20152016-al-route-45 http://zeligplanet.altervista.org/2016/11/un-bilancio-della-stagione-20152016-al-route-45#respond Sun, 06 Nov 2016 23:44:38 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3201 Continua a leggere ]]> Anche se in clamoroso ritardo (ormai s’è già iniziata la stagione 2016/2017…), pubblico come di consueto un veloce resoconto delle birre prodotte nella scorsa stagione. Cliccate qui per vedere il video corrispondente sul mio canale YouTube.

Captain America 4.0

La mia classica – e tutto sommato semplice – American Amber Ale. Una delle mie birre preferite, ma sulla quale finisco ogni anno per mettere mano alla ricetta, anche se con leggerezza. Questa volta ho eliminato il malto carapils che avevo aggiunto in passato, tornando al grist originale. Ho anche eliminato la gittata di luppolo a 20 minuti e spostato a 5 minuti quella a 10.

Non sto ad aggiungere altro su questa birra che ho già recensito e descritto più volte in passato. Dico solo che questa volta il risultato è stato leggermente diverso dal solito, non saprei dire se migliore o no, ma mi piace comunque tanto, e quindi va bene così… Fatto sta che ho già in mente altre modifiche da fare per la versione 5.0…

Note di produzione:
Cotta n° 41 del 25/10/2015 – OG: 1,051 – FG: 1,012 – Alcol: 5,5% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 2 settimane da 20° a 22° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 14,16 litri.

Spiderman IPA 3.0

Un’altra birra che sta diventando un classico, ma che ancora non riesco a fare come la vorrei. Quest’anno ho mantenuto lo stesso grist dell’anno scorso e anche lo stesso lievito (S-33). Ho invece sostituito il luppolo Fuggle con l’Hallertau, sempre affiancato all’Est Kent Goldings, con il quale stavolta ho fatto anche un Dry Hopping. Purtroppo la fermentazione si è bloccata anche quest’anno a una densità di 1,022, e a differenza dell’anno precedente stavolta non ne ha voluto sapere di smuoversi nemmeno alzando la temperatura fino a 22°. E come al solito dopo qualche mese in bottiglia si è sviluppata una carbonazione eccessiva, peccato.

A parte questo difetto e quello di una leggera dolcezza residua a causa della scarsa attenuazione, la birra non è niente male. Purtroppo è peggiorata abbastanza vistosamente dopo pochi mesi. In ogni caso, anche qui ci sono ulteriori modifiche in vista…

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 42 del 22/11/2015 – OG: 1,062 – FG: 1,022 – Alcol: 5,8% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 2 settimane da 20° a 22° C con travaso intermedio dopo una settimana.
Imbottigliati 14,16 litri.

Zagor 2.0

Terzo classico del mio repertorio, questa American Wheat, rifatta pari pari come negli anni precedenti (e chi la tocca!) e infatti resta ferma alla versione 2.0. Anche questa già recensita più volte, per cui non mi dilungo. Resta una delle birre più apprezzate da chi assaggia le mie produzioni… e anche da me!

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 43 del 15/12/2015 – OG: 1,044 – FG: 1,011 – Alcol: 4,7% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C (più 15 minuti a 50° per protein rest).
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 21,5° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 15 litri.

Silver Surfer

E arriviamo finalmente alla prima new entry della stagione. Una birra nata per essere semplicissima, ma comunque non banale. Una cosiddetta SMASH (single malt and single hop), ovvero fatta con un solo malto e un solo luppolo. Però ho scelto un malto e un luppolo un po’ insoliti, ovvero il Vienna e Sorachi Ace, rispettivamente. Anche il lievito è un po’ particolare, provato per la prima volta: il Mangrove Jack’s M10 Workhorse (rigorosamente secco!). Aggiungiamo un mash a 65° e una gradazione alcolica leggera e otteniamo una birra assolutamente beverina e rinfrescante, profumata ma delicata, perfetta per l’estate. Magari non una birra da concorso (non segue nemmeno uno in stile particolare), ma decisamente promossa!

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 44 del 17/01/2016 – OG: 1,041 – FG: 1,013 – Alcol: 4% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 2 settimane da 20° a 22° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 18,5 litri (grazie ad una diluizione di 3 litri d’acqua in fermentatore).

Catwoman

La seconda birra nuova della stagione è questa Sweet Stout. Non mi ero mai cimentato con questo stile e devo dire che come prima prova sono piuttosto soddisfatto del risultato. Fatta con una buona dose di malti scuri, ma senza note torrefatte troppo aggressive, un po’ di fiocchi d’avena a dare morbidezza, un po’ di lattosio a dare dolcezza… Luppolatura leggera e solo per l’amaro (EKG) e lievito secco Mangrove Jack’s M07 British Ale completano il quadro. Alla fine la birra non è poi tanto dolce, a dire il vero, ma per quanto mi riguarda va benissimo così. Peccato per una carbonazione un po’ eccessiva (formatasi spontaneamente dopo un po’ di tempo in bottiglia), ma per il resto OK.

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 45 del 21/02/2016 – OG: 1,060 – FG: 1,016 – Alcol: 6,1% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 21° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 15 litri.

Thor Belgian Strong Ale

E ritorniamo ai classici, dove la mia Thor non può certo mancare, e infatti rieccola qua. Questa volta ho azzardato una piccola modifica nella ricetta, aggiungendo un pochino di luppolo anche da aroma (Cascade). Forse, per paura di fare danni, ne ho messo fin troppo poco. E infatti non si sente proprio… Vabbé, poco male.

Devo dire che questa volta, pur essendo comunque una buona birra, è leggermente inferiore alle precedenti. Diciamo che si sente un po’ troppo l’alcol, con leggeri sentori di solvente che non avevo mai riscontrato in precedenza. Nulla di drammatico, si beve lo stesso che è una bellezza, ma il difettino c’è…

Note di produzione:
Cotta n° 46 del 13/03/2015 – OG: 1,062 – FG: 1,012 – Alcol: 7,1% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 3 settimane a 20° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 15,8 litri.

Wolverine Ale

Una nuova evoluzione/rivoluzione nella ricetta di questa birra-laboratorio, che ogni volta si ripropone con nuove sperimentazioni. Questa volta abbiamo cinque diversi malti, un solo luppolo (Pacific Gem) e lievito Mangrove Jack’s M03 Newcastle Dark Ale. Rispetto alla precedente ho anche aumentato l’OG e aggiunto un’aromatizzazione con scaglie di legno nel fermentatore. Una parte della birra è stata inoltre ulteriormente aromatizzata con spezie al momento di imbottigliare, per trasformarla in una birra di natale!

Sarebbe anche un’ottima birra, per quanto mi riguarda (a distanza di alcuni mesi ha tirato fuori un aroma di frutta rossa che mi fa impazzire), peccato che la fermentazione si sia bloccata inesorabilmente ad una FG di 1,020, salvo poi riprendere evidentemente in bottiglia, tanto da manifestarsi con sovracarbonazione e gushing a fontana all’apertura delle bottiglie stesse…

Al momento non mi pronuncio sulla versione “Xmas”, perché devo ancora assaggiarla!

Video recensione su Youtube.

Note di produzione:
Cotta n° 47 del 08/04/2016 – OG: 1,061 – FG: 1,020 – Alcol: 5,7% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 22° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 15,66 litri.

Alan Ford Belgian Ale

E chiudiamo con la solita birra fatta a fine stagione con gli avanzi, mettendo insieme le rimanenze di malti e luppoli rimasti in casa! Quest’anno ci sono finiti dentro ben 7 malti diversi, un paio di luppoli e il solito lievito Fermentis T-58 che giustifica la definizione di belgian ale

E come al solito, nonostante le premesse, ne è venuta fuori una delle birre migliori del lotto… Piacevole, gustosa, equilibrata, di bell’aspetto e priva di difetti!

Video recensione su Youtube.

Note di produzione:
Cotta n° 48 del 10/05/2015 – OG: 1,053 – FG: 1,012 – Alcol: 5,8% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 2 settimane a 20° C senza travasi intermedi.
Imbottigliati 16,4 litri (grazie ad una diluizione di 1,5 litri d’acqua in fermentatore).

Conclusioni

8 cotte e 125 litri prodotti in totale, quantità leggermente superiore al consueto grazie ad una nuova tecnica che ho adottato (filtrare il mosto con una seconda sacca BIAB al momento di versarlo nel fermentatore) che mi consente di sprecarne il meno possibile e di imbottigliare almeno un litro in più per ogni cotta. Inoltre in alcune cotte, quelle con OG più bassa, ho anche sperimentato con successo una piccola diluizione d’acqua nel fermentatore, cosa che ripeterò sicuramente in futuro.

Come qualità delle birre, in generale non mi posso lamentare e direi anzi che mi soddisfa, al netto dei difetti che purtroppo alcune presentano. In due o tre casi si è nuovamente presentato il problema delle fermentazioni bloccate, che poi hanno finito per ripartire una volta in bottiglia (complici le temperature estive della cantina) causando sovracarbonazione. Non riuscendo a dare una spiegazione – e quindi a trovare una soluzione – a questo fenomeno, per la nuova stagione mi sono messo in casa un paio di bustine li lievito extra da aggiungere nel fermentatore in caso di emergenza…

Ovviamente, da bravo perfezionasta ipercritico e perennemente insoddisfatto, continuo a sostenere che ci sia sempre spazio per migliorare i propri prodotti, quindi sotto con le nuove birre e con le modifiche alle ricette già sperimentate. La nuova stagione è cominciata e la prima birra è già in bottiglia!

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Le cotte proseguono al Route 45 http://zeligplanet.altervista.org/2016/03/le-cotte-proseguono-al-route-45 http://zeligplanet.altervista.org/2016/03/le-cotte-proseguono-al-route-45#respond Tue, 22 Mar 2016 11:23:16 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3174 Continua a leggere ]]> Giusto per cercare di tenere in vita il blog, facciamo il punto della situazione delle cotte fino a questo punto.

Ormai è iniziata la primavera e quindi la stagione è in dirittura d’arrivo. Delle 8 cotte in programma, 5 sono già in bottiglia e una è nel fermentatore. Oltre alle prime 2 già citate nell’articolo precedente, ho fatto la classica Zagor e poi le 2 birre nuove della stagione. La prima è la Silver Surfer, una “session beer” di mia invenzione molto semplice (un solo malto, un solo luppolo) che ai primi assaggi non sembra male, la seconda è una Sweet Stout che sta ancora in fase di carbonazione e quindi ovviamente non ho ancora assaggiato, ma sono molto impaziente!

La birra nel fermentatore invece è un’altra classica, la mitica (è il caso di dirlo) Thor, la mia Belgian Ale, alla quale quest’anno ho osato fare un paio di piccole modifiche alla ricetta. Fra qualche mese vedremo i risultati…

Le birre prodotte e assaggiate finora non sono male, forse quella che convince meno è proprio la Spiderman (chissà se un giorno riuscirò mai a fare un’IPA come si deve…), ma diciamo che in generale non mi lamento!

Ora restano da fare la Wolverine (ad aprile) e l’Alan Ford (a maggio), e poi anche per quest’anno si chiude bottega e ci si rilassa gustando il frutto del proprio lavoro!  :wink:

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Route 45 – nuova stagione di birrificazione http://zeligplanet.altervista.org/2015/12/route-45-nuova-stagione-di-birrificazione http://zeligplanet.altervista.org/2015/12/route-45-nuova-stagione-di-birrificazione#comments Fri, 04 Dec 2015 10:53:31 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3154 Continua a leggere ]]> Inizio col ricordare ancora una volta che chi fosse interessato a seguire gli aggiornamenti periodici sulla mia attività qui al “birrificio” Route 45 è caldamente invitato a fare riferimento al mio canale Youtube, dove pubblico quasi settimanalmente dei video sull’argomento (iscrivetevi!). Purtroppo il blog viene aggiornato molto (ma MOLTO) meno spesso, come potete vedere…  :sad:

Comunque, la nuova stagione di birrificazione 2015/2016 è iniziata regolarmente ad ottobre, e quindi ho già fatto 2 cotte. La prima di queste, la Captain America, è quasi pronta da assaggiare, mentre la seconda, la Spiderman, è ancora – per poco – nel fermentatore.

In totale ho previsto anche per quest’anno le classiche 8 cotte all-grain BIAB, una al mese. Due di queste saranno delle “new entry”, ovvero birre nuove mai fatte prima, mentre le rimanenti saranno birre già collaudate, anche se eventualmente riviste (a volte anche parecchio) nella ricetta. Si cerca sempre un’evoluzione, insomma, sperando sempre che all’evoluzione corrisponda un miglioramento!  :wink:

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Le cotte della stagione 2014/2015 http://zeligplanet.altervista.org/2015/09/le-cotte-della-stagione-20142015 http://zeligplanet.altervista.org/2015/09/le-cotte-della-stagione-20142015#respond Wed, 16 Sep 2015 08:01:00 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3095 Continua a leggere ]]> Come temevo, alla fine non ho trovato il tempo e la voglia di scrivere le consuete recensioni delle birre che ho prodotto negli ultimi mesi (a parte la prima), per cui faccio un riassunto globale delle cotte della stagione in questo articolo…

Ma prima di cominciare, una bella foto di gruppo!

Produzione Route 45 annata 2014-2015 al completo!

Captain America 3.0

Già trattata in un articolo specifico.

Spiderman IPA 2.0

Quella dell’anno scorso non era male, ma ho voluto fare qualche piccola modifica per cercare di migliorarla. La principale è stato l’utilizzo di un lievito diverso, l’S-33 Fermentis. La fermentazione si è bloccata a una densità di 1,022, ma fortunatamente alzando un po’ la temperatura e con un po’ di pazienza è ripartita ed è arrivata a una FG di 1,016 (non proprio bassa, ma già più accettabile!).

Birra niente male, il lievito mi piace di più di quelli usati in precedenza. Ci sono ancora alcuni spigoli da smussare, ma siamo sulla strada buona.

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 33 del 23/11/2014 – OG: 1,060 – FG: 1,016 – Alcol: 6,1% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 22° C senza travasi intermedi.

Zagor 2.0

Un’altra birra, questa American Wheat, che sta diventando un classico del mio catalogo. Ho rifatto praticamente uguale la ricetta dell’anno precedente, e per fortuna il risultato è stato altrettanto soddisfacente. Birra chiara, limpida e beverina, ma non banale!

Note di produzione:
Cotta n° 34 del 21/12/2014 – OG: 1,044 – FG: 1,012 – Alcol: 4,6% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C (più 15 minuti a 50° per protein rest).
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 21° C senza travasi intermedi.

Ben’s Bock

La lager di quest’anno è stata, per la prima volta, una bock. Grist ricco con malti pilsener, munich, caramunich, crystal e aromatic, con l’aggiunta di 500 g di estratto di malto secco. Luppoli fuggles e Hallertau, lievito Fermentis S-23. Purtroppo ne avevo una sola busta, un po’ poca per l’OG piuttosto altina di questa lager. Ho provato a farci un piccolo starter, ma alla fine la FG si è fermata a 1,020 e da lì non si è più mossa.

Birra comunque buona, non perfetta, magari nemmeno molto in stile, ma buona. E quindi non mi lamento!

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 35 del 18/01/2015 – OG: 1,064 – FG: 1,020 – Alcol: 5,9% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 68° C.
Fermentazione: 3 settimane da 13° a 11° C con travaso intermedio dopo una settimana.

Wonder Woman Weizen

Anche questa è ormai una produzione abituale, fatta con la stessa ricetta dell’anno scorso, ma con una modifica: il lievito. Quest’anno ho provato a fare la mia weizen con il Mangrove Jack’s M20 (rigorosamente secco…) e devo dire che non mi è dispiaciuto! Ha tirato fuori gli aromi giusti che ci aspettano da questo stile e il risultato è quindi soddisfacente. Ma non perfetto. Perché anche qui la fermentazione si è fermata a una densità di 1,020, quindi la birra è rimasta leggermente dolce e con una gradazione alcolica bassina (ma tanto non se ne accorge nessuno). Ah, questa volta ho anche soppresso il protein rest!

Video recensione su YouTube.

Note di produzione:
Cotta n° 36 del 15/02/2015 – OG: 1,048 – FG: 1,020 – Alcol: 4,1% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C.
Fermentazione: 3 settimane a 20° C senza travasi intermedi.

Thor Belgian Strong Ale

Altra immancabile presenza nella mia produzione, la Thor si conferma sempre una delle mie preferite. E infatti non mi azzardo proprio a modificare la ricetta! Resta sempre la solita ottima birra di stampo belga, con pilsener, wheat e aromatic come malti, un po’ di zucchero candito, luppoli europei solo per l’amaro e lievito Fermentis T-58.

Fermentazione un po’ lenta, ma stavolta tutto ok. Birra ottima nell’aspetto e nel gusto, non smetterei mai di berne…

Note di produzione:
Cotta n° 37 del 15/03/2015 – OG: 1,060 – FG: 1,011 – Alcol: 6,9% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 3 settimane a 20° C senza travasi intermedi.

Wolverine Ale

Toh, chi si rivede! E’ la terza volta che faccio questa birra, e ogni volta parto con l’idea di aggiustare la ricetta della precedente, ma poi finisco sempre per stravolgerla completamente. D’altra parte questa non è una birra che segue uno stile particolare, ma è una creatura sperimentale, e quindi… si sperimenta!

Quest’anno ho appunto sperimentato un nuovo luppolo, il Pacific Gem, e un nuovo lievito, il Mangrove Jack’s Newcastle Dark Ale M03. Il risultato mi è piaciuto, una buona birra simile ad una strong bitter inglese, anche se non è esattamente quello che mi aspettavo. Ma la base è buona e ho già in mente due o tre modifiche da fare la prossima volta per cercare di tirare fuori il carattere che ci si aspetta da una vera… Wolverine!

Video recensione su Youtube.

Note di produzione:
Cotta n° 38 del 17/04/2015 – OG: 1,050 – FG: 1,013 – Alcol: 5,3% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 23° C senza travasi intermedi.

Alan Ford Belgian Ale

L’Alan Ford è la birra che faccio tradizionalmente a fine stagione… con gli avanzi! Metto insieme un po’ di tutto di quello che mi è rimasto dalle cotte precedenti per cercare di avere meno rimanenze possibile di malti e luppoli. E fermento tutto con il Fermentis T-58 (da qui la definizione di belgian ale…).

La ricetta, inevitabilmente, cambia sempre ogni anno. Questa volta ci sono 6 malti diversi (con il Munich come base prevalente), un po’ di zucchero candito, un po’ di estratto secco e un paio di luppoli (Fuggles e Cascade).

E il risultato non è affatto malvagio! Birra equilibrata, colore ambrato, gusto piacevole… Sta a vedere che le birre buttate insieme (quasi) a caso mi vengono meglio di quelle ben studiate?

Video recensione su Youtube.

Note di produzione:
Cotta n° 39 del 17/05/2015 – OG: 1,056 – FG: 1,016 – Alcol: 5,6% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 66° C.
Fermentazione: 3 settimane da 20° a 22° C senza travasi intermedi.

Lupin III Saison

Anche se di solito l’Alan Ford chiude la stagione, stavolta ho voluto programmare una cotta anche in giugno, sfidando il caldo con la produzione di una Saison. Questo stile di birra viene infatti fatto fermentare tradizionalmente a temperature più alte del consueto, per cui ho valutato che ci potesse stare.

E’ la prima volta che mi cimento con questo stile e la ricetta che ho seguito comprende malti pilsener, munich, wheat e caramunich, ai quali ho abbinato un luppolo che ho usato qui per la prima volta, il Sorachi Ace, usato sia per amaro che per aroma. E ancora una volta ho scelto di usare un lievito secco, il Danstar Belle Saison.

Questo lievito è famoso per essere un mangiatutto, e infatti ho raggiunto un’attenuazione record, finita a 1,004. Solo che probabilmente è andata avanti ulteriormente ancora un po’ in bottiglia, e infatti già dopo un mese i primi assaggi mostravano una birra decisamente sovracarbonata… Peccato, perché altrimenti non sarebbe neanche male!

Video recensione su Youtube.

Note di produzione:
Cotta n° 40 del 14/06/2015 – OG: 1,056 – FG: 1,004 – Alcol: 7,4% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 3 settimane da 25° C senza travasi intermedi.

Conclusioni

9 cotte e 118 litri prodotti in totale, per i miei standard niente male!

E soprattutto tutte birre buone, qualcuna di più e qualcuna un po’ meno, per carità, sicuramente non prive di difetti, ma mediamente ritengo il livello più che accettabile.

Rimane da risolvere il problema – purtroppo non da poco – delle fermentazioni spesso problematiche che finiscono per bloccarsi a densità piuttosto alte, tipicamente a 1,016/1,020, fatto successo almeno 4 volte anche quest’anno e che ancora non riesco a spiegarmi…

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http://zeligplanet.altervista.org/2015/09/le-cotte-della-stagione-20142015/feed 0
Installare una custom ROM (Lollipop) su Sony Xperia S http://zeligplanet.altervista.org/2015/03/installare-una-custom-rom-lollipop-su-sony-xperia-s http://zeligplanet.altervista.org/2015/03/installare-una-custom-rom-lollipop-su-sony-xperia-s#comments Mon, 16 Mar 2015 23:14:11 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3104 Continua a leggere ]]> Siccome ho messo su YouTube un video dove ho recensito brevemente questa ottima ROM custom con Android Lollipop che ho installato sul mio smartphone Sony Xperia S, diverse persone mi hanno chiesto una guida per fare lo stesso lavoro.

E’ vero che in rete si trova già un po’ tutto, ma se uno parte da zero si tratta di fare diversi passaggi, spiegati su siti diversi e spesso tutto in inglese (e a volte nemmeno tanto chiaramente, per chi non è molto esperto di questo genere di smanettamenti…), per cui ho deciso di provare a mettere insieme una guida dalla A alla Z cercando di renderla più semplice possibile.

Inizio con un doveroso DISCLAIMER: questa procedura comporta la perdita della garanzia sul telefono e la possibilità, per quanto remota – se qualcosa va storto, se sbagliate qualche passaggio o se avessi involontariamente sbagliato io a scrivere qualcosa nella guida – di “briccare” il telefono, ovvero di renderlo inutilizzabile. Per cui se lo fate, è totalmente a vostro rischio e pericolo.

Preciso anche che io stesso non sono un grande esperto di questo genere di modding, perché anche per me sono un po’ i primi esperimenti, quindi è possibile che esistano anche modi più semplici per fare alcune cose o che alcune spiegazioni non siano molto precise perché citate “a memoria”…

Detto questo andiamo a incominciare, supponendo di partire da un telefono “stock” come Sony l’ha fatto, con l’ultima versione ufficiale di Android Jelly Bean.

1 – Lo sblocco del Bootloader

Condizione indispensabile per poter installare ROM non ufficiali è quella di sbloccare il Bootloader del telefono (ovvero quel firmware – simile al BIOS dei PC – che si occupa di far partire il caricamento del Sistema Operativo). E bisogna prima di tutto verificare che la cosa sia fattibile, perché su alcune versioni del telefono (solitamente quelle a marchio di qualche operatore telefonico), la cosa potrebbe essere inibita!

Digitate sul dialer del telefono il numero  *#*#7378423#*#* e si aprirà il menù di servizio. Tappate Info Servizio > Configurazione > Rooting Stato . Se l’ultima voce (Sblocco bootloader consentito) dice Sì, allora si può continuare con la procedura. Se dice No, il dispositivo non può essere sbloccato, per cui mi spiace, ma dovete rassegnarvi a tenere la ROM di serie…

Supponendo che invece lo sblocco sia consentito, potete proseguire:

Avrete innanzitutto bisogno di un PC sul quale installare ADB e Fastboot, programmi che, senza entrare troppo nei dettagli, vi consentono di inviare comandi al telefono da terminale. ADB e Fastboot, fanno parte del pacchetto Android SDK, ma per evitare di installare questo ingombrante malloppo (se non avete intenzione di sviluppare app per Android), potete semplicemente scaricare e installare “Miimal ADB and Fastboot” da questo thread su XDA (per PC Windows).

Se già non l’avete, segnatevi poi l’IMEI del vostro telefono (lo trovate in Opzioni > Info sul telefono > Stato, oppure digitando *#06# sul dialer).

Un’ultima cosa da fare, ma questa è facoltativa, è un backup delle vostre applicazioni e dei relativi dati (con qualche app apposita tipo Titanium o simili), visto che lo sblocco del bootloader comporta automaticamnte un reset del cellulare alle impostazioni di fabbrica! Non perderete comunque i dati memorizzati nella partizione sdcard (foto, musica, ecc), ma anche qui un backup prudenziale è sempre consigliato… Considerate anche che lo sblocco comporta la cancellazione dei DRM dal telefono, per cui dite addio alle applicazioni proprietarie di Sony.

Ok, a questo punto riprendete il PC e andate sulla pagina web ufficiale Sony per la procedura di sblocco del bootloader. In basso scegliete “Xperia S” nell’elenco dei modelli (update 30/3/2015: il modello è stato rimosso nei giorni scorsi dall’elenco! Selezionate “Xperia SL”, andrà bene comunque…), quindi cliccate su “Continue”, mettete il vostro indirizzo email e l’IMEI del telefono quando vi viene richiesto. Confermate di essere consapevoli dei rischi, della perdita di garanzia e bla bla bla, e alla fine riceverete una mail contenente il vostro codice di sblocco.

Ora dovrete collegare il telefono al PC con il cavo USB, in modalità fastboot: spegnete il telefono, colegate il cavo USB al PC, tenete premuto il tasto “volume su” sul telefono e contemporaneamente collegate il cavo USB al cellulare. Il LED di notifica del telefono si accenderà di colore blu, per confermare che siete entrati in modalità Fastboot.

Sul PC, cliccate sul collegamento creato durante l’installazione di “Miimal ADB and Fastboot” (sul desktop o nel menu Start) e si aprirà una finestra prompt di comando. Digitate “fastboot devices” e verificate che non ci siano messaggi di errore e che venga restituito un risultato (un codice che identifica il fatto che il dispositivo sia collegato correttamente).

Ora digitate “fastboot -i 0x0fce oem unlock 0xCODICESBLOCCO”, ovviamente sostituendo a CODICESBLOCCO il codice che avete ricevuto via mail. Fatto! Il vostro bootloader è sbloccato, potete scollegare il telefono e riavviarlo.

2 – Root del telefono

A dire il vero non ho capito bene se questo passaggio sia realmente necessario, comunque ecco come fare: scaricate l’apposito tool universale da questa pagina e scompattatelo, collegate il telefono al PC attivando la modalità USB Debug, attivate l’installazione di app da fonti sconosciute, assicuratevi di avere installato i driver necessari e che quindi il telefono venga riconosciuto correttamente dal PC ed infine eseguite il tool.

Un altro sistema per il root dell’Xperia S lo trovate qui.

3 – Installazione custom Recovery

La “recovery” è un piccolo software che può essere eseguito indipendentemente dal Sistema Operativo. Installare una custom recovery sul telefono consente di avere a disposizione diverse funzionalità interessanti aggiuntive, come quella di fare backup e restore completi del sistema o, appunto, “flashare” nuove ROM!

Una delle custom recovery più famose, e che vi consiglio di usare, è la TWRP. Andate quindi su questa pagina e scaricate la versione 2.8.0.1 oppure la 2.8.4.1 (dicono che le altre versioni abbiano dei problemi, quindi meglio non rischiare…).

Collegate l’Xperia S al PC e copiate il file sul telefono (in /sdcard/). Poi installate sullo smartphone un terminale (tipo questo), lanciatelo e digitate i seguenti comandi (ovviamente correggete il nome del file se non installate la versione 2.8.0.1):

su
dd if=/sdcard/openrecovery-twrp-2.8.0.1-nozomi.img of=/dev/block/mmcblk0p11
sync

Update 30/3/2015: un metodo alternativo per l’installazione della recovery è utilizzare l’app TWRP Manager (se a voi funziona, io non ci sono riuscito…).

Ok, ora avete la TWRP installate nella partizione FOTA, il che vuol dire che non si cancellerà flashando le custom ROM. Se provate a riavviare il telefono, dovreste vedere il led di notifica che si accende in colore fucsia mentre viene visualizzato il logo Sony. Se premete il tasto “volume su” mentre questa luce è accesa, entrerete in modalità recovery, e verrà lanciato TWRP.

4 – Installazione della nuova ROM

Ovviamente dovrete prima scaricare la ROM che volete installare. Io sto usando la nAOSProm e ve la consiglio vivamente (ma tenete d’occhio anche lo sviluppo della uCyan, porting non ufficiale della Cyanogenmod 12). Update 16/4/2015: Entrambe le ROM sono al momento basate su Android 5.1, ma se preferite ci sono versioni precedenti con Android 5.0.2.

Poiché le custom ROM non possono essere distribuite comprensive delle applicazioni Google (gApps), dovrete scaricarvi anche queste a parte: andate su questa pagina (update 16/4/2015) e scaricate il pacchetto che preferite (attenzione a prendere la versione giusta per la versione di Android che andrete a installare, se 5.0.x o 5.1). Io consiglio la versione micro, tanto le altre applicazioni, se servono, le potete sempre installare in seguito dal play store.

Copiate questi 2 file sul telefono e riavviatelo in modalità recovery, come spiegato prima.

Se volete, a questo punto potete eseguire un backup completo del sistema (non si sa mai…) tappando sull’apposito tasto e facendo uno swipe sulla barra in basso. In caso di necessità potrete ripristinare il backup usando allo stesso modo la funzione “restore”.

Ora fate un wipe del telefono (corrisponde ad un reset alle impostazioni di fabbrica): tappate su “wipe” e fate il solito swipe.

Tappate su “Mount” e deselezionate tutto tranne la sdcard (passaggio richiesto per questa specifica ROM).

E’ il momento di flashare la nuova ROM! Tappate su install, selezionate il file zip della ROM, tappate su “Add More Zips” e selezionate anche il file delle gApps, quindi fate lo swipe per far partire l’installazione dei due pacchetti.

Al termine, fate un wipe di cache e dalvik e quindi un reboot del sistema.

Il primo avvio sarà piuttosto lungo, di solito una decina di minuti, ma qualcuno ha aspettato anche mezz’ora… Ma alla fine avrete il vostro sistema nuovo di zecca con Android Lollipop!

Lavoretti opzionali

Già che ci siete ci sono anche un paio di lavoretti extra che potete fare, se ve la sentite:

Cambiare il filesystem delle partizioni data e cache in F2FS (per prestazioni migliori);

Aumentare le dimensioni della partizione data (io l’ho portata a 6 GB: mai più spazio insufficiente per le applicazioni e senza nemmeno doversi preoccupare di spostarle sulla SD!).

Conclusioni

Se notate che la guida contiene qualche errore o imprecisione, segnalatemelo e provvederò a correggerla!

Vi prego anche di non chiedermi informazioni per l’installazione di custom ROM su altri modelli di telefono, perché non ne so nulla!

In ogni caso, Buon divertimento!  :cool:

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Le prime cotte della stagione http://zeligplanet.altervista.org/2015/02/le-prime-cotte-della-stagione http://zeligplanet.altervista.org/2015/02/le-prime-cotte-della-stagione#respond Sat, 14 Feb 2015 17:00:50 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3088 Continua a leggere ]]> Hai ragione, caro blog: già da tempo ti stavo trascurando, poi adesso ti sto anche tradendo con YouTube… fatto sta che non ho ancora scritto niente sulle prime birre prodotte nella stagione 2014/2015!

Perché, al contrario di quanto sembrerebbe leggendo questo blog, qui al Route 45 non si sta mica con le mani in mano! Di cotte ne ho già fatte quattro e fra poco brasserò la quinta. Si tratta sempre di birre prodotte con la consueta tecnica all-grain BIAB, per quanto stia sperimentando alcune piccole varianti nella procedura, come l’introduzione della reidratazione dei lieviti secchi (mah…) e l’eliminazione del travaso intermedio in fermentazione.

Le birre in questione sono la Captain America, la Spiderman e la Zagor, riedizioni di cotte già fatte l’anno scorso (in alcuni casi con qualche modifica) e infine finalmente una new entry: una bella bock che per questo giro prende il posto della marzen come birra lager. Metto qualche nota al volo sulla prima, mentre per le altre pubblicherò in seguito qualche articolo un po’ più approfondito.

Parliamo quindi della Captain America. Come al solito si apre la stagione con questa ormai classica American Amber Ale che ormai è in bottiglia da tre mesi. La ricetta è sempre (più o meno) la stessa, ne ho già stappate diverse e devo dire che non hanno deluso le aspettative! L’unica cosa che ho aggiornato è… l’etichetta. Fino ad ora infatti questa birra veniva definita “Red Ale”, perché la prima volta che l’avevo fatta era uscita di un bel colore ramato molto tendente al rosso. In seguito, complice anche una piccola modifica della ricetta, è invece sempre risultata di una tonalità più ambrata e quindi ora è giustamente indicata come (American) “Amber Ale”.

Captain America Amber Ale

Note di produzione:
Cotta n° 32 del 26/10/2014 – OG: 1,042 – FG: 1,010 – Alcol: 4,6% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 65° C.
Fermentazione: 2 settimane a 20° C senza travasi intermedi.

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La legge di Murphy applicata al FAP http://zeligplanet.altervista.org/2014/11/la-legge-di-murphy-applicata-al-fap http://zeligplanet.altervista.org/2014/11/la-legge-di-murphy-applicata-al-fap#respond Sat, 29 Nov 2014 21:49:14 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3081 Non importa se hai appena percorso 5000 Km in autostrada: la rigenerazione del filtro antiparticolato partirà comunque il giorno dopo, quando prenderai la macchina per fare 4 km in centro città.

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Homebrewing: pronti a ripartire! http://zeligplanet.altervista.org/2014/10/homebrewing-pronti-a-ripartire http://zeligplanet.altervista.org/2014/10/homebrewing-pronti-a-ripartire#comments Sun, 19 Oct 2014 10:54:42 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3069 Continua a leggere ]]> Dopo un paio di settimane frenetiche passate a decidere quali birre produrre nella nuova stagione (come sempre mi riduco a fare queste cose all’ultimo momento…), ho finalmente effettuato gli ordini e nel giro di qualche giorno tutto il necessario è arrivato.

Malti, luppoli, lieviti, ingredienti e additivi vari, qualche pezzo di attrezzatura da sostituire e anche un paio di fermentatori nuovi, di cui uno piccolino da 16 litri che potrebbe venirmi comodo in alcune situazioni.

Ingredienti variFermentatori

Le temperature stanno scendendo, e il Route 45 HB è pronto a ripartire!  :cool:

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BBQ – Beer Can Chicken http://zeligplanet.altervista.org/2014/10/bbq-beer-can-chicken http://zeligplanet.altervista.org/2014/10/bbq-beer-can-chicken#respond Fri, 10 Oct 2014 09:15:17 +0000 http://zeligplanet.altervista.org/?p=3061 Continua a leggere ]]> Tra le preparazioni classiche del barbecue, non poteva certo mancare il mitico Beer Can Chichen!

Per chi non lo conoscesse, si tratta di cucinare a calore indiretto un pollo intero, infilato su una lattina di birra. In questo modo, durante la cottura, la birra andrà ad aromatizzare la carne dall’interno, mantenendola anche più tenera (almeno in teoria, perché io ho molti dubbi che effettivamente questa cosa possa funzionare…).

Comunque ecco qua il mio pollo a fine cottura:

Beer Can Chicken

Vi dico solo che il volatile è venuto decisamente buono. Non aggiungo altri particolari e foto della preparazione, perché ho fatto un video che spiega tutto dall’inizio alla fine, quindi se vi interessa andatevelo a guardare:razz:

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