E ora si fa sul serio

Fino ad ora abbiamo giocato, ma adesso è arrivato LUI:

Weber Touch-Master GBS

E adesso si comincia a fare sul serio!  :food:

Ho già fatto una prima accensione che era più che altro una prova tecnica, perché nel BBQ bisogna imparare a gestire l’attrezzo in modo corretto per riuscire ad impostare e mantenere le giuste temperature, gestire l’eventuale affumicatura, ecc., ed è tutto completamente diverso rispetto alla classica griglia aperta.

Ciò nonostante mi sembrava sprecato far andare il Weber a vuoto, quindi ci ho buttato sopra qualche aletta di pollo e qualche salsiccia, ovviamente in cottura indiretta. Beh, come prima esperienza, direi che il risultato non è stato niente male, e oltre ad avere imparato già diverse cosette dal lato tecnico, c’è uscita anche una gustosa cenetta!  :wink:

 

Puoi vedere la mia presentazione di questo Barbecue anche in video.

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Wonder Woman Weizen

La quarta cotta della stagione del Route 45 è una classica Weizen bavarese. E’ uno stile che mi è sempre piaciuto e che ho già brassato un paio di volte. L’anno scorso non l’avevo fatta perché avevo invece prodotto una Wit, ma quest’anno sono tornato al più celebre stile tedesco delle birre di grano.

Ho fatto una ricetta assolutamente classica, che poi è la stessa che avevo usato nel 2012: malto pilsener e weizen al 50% e luppolo Hallertauer Saphir, usato solo per l’amaro. Poiché avevo stabilito per quest’anno di usare solo lieviti secchi, anche qui non ho fatto eccezioni, per quanto si senta spesso dire che non sia possibile fare una buona weizen senza usarne uno liquido. Ho voluto però provarne uno nuovo: il Danstar Munich (avevo già usato in precedenza sia il WB-06 che il liquido Wyeast), che ho fatto fermentare a 20°.

Wonder Woman Weizen

La birra devo dire che non è niente male. L’aspetto è ottimo: chiara, con una bella schiuma compatta e persistente, forse fin troppo limpida per lo stile. Il profumo è assolutamente quello che ci si aspetta, e anche il gusto a me non dispiace affatto. L’avrei preferito con un aroma di banana un po’ più accentuato, a dire il vero, ma anche così va benissimo e devo dire che non la trovo tanto diversa da quella che avevo fatto con il lievito liquido! La carbonazione è ben sostenuta, come si addice allo stile (priming con 10 grammi di zucchero per litro!), per una birra che personalmente considero ben riuscita.

Se vuoi, puoi guardare la recensione di questa birra anche in video.

Note di produzione:
Cotta n° 28 del 19/01/2014 – OG: 1,045 – FG: 1,010 – Alcol: 5,2% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C (+ protein rest a 50°).
Fermentazione: 2 settimane a 20° C con travaso intermedio dopo 5 giorni.

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Zagor Wheat 2.0

Devo ammettere che ero indeciso se rifare o meno questa Zagor. Non perché l’originale non mi piacesse (non solo invecchiando non ha mostrato difetti, ma anzi ha tirato fuori uno splendido aroma di malto), ma perché avevo in mente altri esperimenti da fare. Alla fine comunque ho deciso di metterla in catalogo anche quest’anno, ma con qualche modifica.

Visto che avevo voglia di provare il Cascade, uno dei più popolari luppoli americani, ho preso questa ricetta come base ed ho sostituito la luppolatura originale (Fuggle e Saaz) con una al 100% Cascade, appunto. I malti sono invece rimasti invariati (Pilsener, Wheat e un pizzico di Aromatic) così come il lievito, l’US-05. Adesso la Zagor si può definire americana a tutti gli effetti!

Zagor Wheat 2.0

Ne è uscita una birra dall’ottimo aspetto: chiara, limpidissima, con schiuma fine e compatta. L’aroma del Cascade è risultato meno aggressivo di quanto mi aspettassi, anzi è piuttosto delicato e dona un carattere molto piacevole, pur lasciando spazio anche all’aroma dei malti d’orzo e di grano. Una birra dal gusto pulito, quasi da lager, dal corpo medio e con delle note agrumate non banali date dal luppolo americano. Non troppo alcolica, non particolarmente amara, ben carbonata, insomma una perfetta “session beer”, ideale anche da offrire a chi non è abituato a bere birre più complesse o stili particolari!

Se vuoi, puoi guardare la recensione di questa birra anche in video.

Note di produzione:
Cotta n° 27 del 22/12/2013 – OG: 1,044 – FG: 1,010 – Alcol: 4,9% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C (+ protein rest a 50°).
Fermentazione: 2 settimane a 20° C con travaso intermedio dopo 5 giorni.

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Spiderman IPA

Ricominciamo a parlare delle mie birre, con le nuove produzioni del “Route 45” di quest’anno. Ho saltato la recensione della prima cotta stagionale, la nr. 25, perché è la stessa Captain America 2.0 dell’anno scorso, fatta con la medesima ricetta e quindi con un risultato molto simile (però se vi interessa c’è una mia video recensione).

Quella di cui vi parlo oggi è la seconda, ed è una new entry assoluta. Invece delle bitter fatte negli anni precedenti, questa volta ho deciso di fare un’India Pale Ale, stile piuttosto popolare ma con il quale non mi ero mai cimentato in precedenza. E allora ecco qui la mia Spiderman IPA!

E’ fatta principalmente con malto pale Maris otter, al quale ho aggiunto un 8% circa di crystal e un 5% di wheat. Fuggles ed EKG in dosi abbondanti per la luppolatura (sia per amaro che per aroma) e lievito secco, il Danstar Nottingham. In perfetto stile inglese.

Spiderman IPA

Nonostante quel che potrebbe sembrare dalla pessima foto qui sopra, vi garantisco che la birra è bella limpida. La schiuma al momento è ancora un po’ grossolana e non molto presente, mentre il colore è un ambrato tendente al rame. Decisamente poco “pale”, ma il crystal che ho usato (purtroppo i rivenditori “nostrani” hanno ben poca scelta) era piuttosto scuro…

Devo dire che durante la fermentazione qualcosa non è andato per il verso giusto, perché da un’OG di 1,060 sono arrivato ad una FG di 1,020, decisamente ancora troppo alta. Ho provato a lasciarla una settimana in più nel fermentatore, alzando anche di un grado la temperatura, ma non è cambiato niente. Altro lievito da aggiungere non ne avevo e quindi l’ho imbottigliata così. Ovviamente questa scarsa attenuazione, oltre a dare una gradazione alcolica un po’ più bassa del previsto, ha lasciato un po’ di dolcezza residua nella birra, che quindi risulta un pochino meno amara del dovuto. Ma essendo comunque (e per fortuna, in questo caso) la IPA uno stile piuttosto amaro di partenza, non la si può certamente definire dolce! L’aroma di luppolo è presente, ma anche qui un po’ meno del previsto. Probabilmente il luppolo che ho usato, nonostante l’abbondante gittata fatta all’ultimo minuto, non era particolarmente profumato…

Nel complesso comunque non mi lamento più di tanto (lo so che sembro sempre un po’ troppo critico con le mie creature!). Per quanto migliorabile, rimane comunque una birra equilibrata e gradevole. Ha una carbonazione leggera adeguata allo stile, gusto e aroma sono OK, solamente non ha magari l’amaro e l’aroma di luppolo così accentuati come ci si aspetterebbe da un’IPA.

Una birra che molto probabilmente rifarò ancora, valutando se fare qualche modifica alla ricetta o meno. In effetti penso che i problemini avuti non dipendano tanto da questa, ma probabilmente dal lievito che per qualche motivo non ha “funzionato” come doveva e dal luppolo un po’ vecchio e quindi poco profumato (il problema di comprare i luppoli in ottobre è che ovviamente ci si ritrova quelli raccolti un anno prima…).

Se vuoi, puoi guardare la recensione di questa birra anche in video.

Note di produzione:
Cotta n° 26 del 17/11/2013 – OG: 1,060 – FG: 1,020 – Alcol: 5,6% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C.
Fermentazione: 3 settimane a 20° C (l’ultima a 21°) con travaso intermedio dopo 5 giorni.

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Terza BrewJam AreaBirra.it

Credo che il 4 maggio avrò un impegno…  :whistle:

Brewjam3

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Il robottino Robi

RobiL’avevo già visto in qualche video su internet e subito mi aveva colpito. Ora è arrivato ufficialmente anche in Italia.

Lo vende DeAgostini. In edicola, a fascicoli settimanali…

Beh, c’è da dire che è davvero simpatico, espressivo, si muove bene e tutto il resto.

Però…

70 uscite (!)
Mediamente 20 euro ognuna (!!)
Totale circa 1400 euro (!!!)

Beh, per quella cifra il simpatico robottino mi deve anche stirare i vestiti a pulire casa, come minimo!  :hand:

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