Spiderman IPA

Ricominciamo a parlare delle mie birre, con le nuove produzioni del “Route 45” di quest’anno. Ho saltato la recensione della prima cotta stagionale, la nr. 25, perché è la stessa Captain America 2.0 dell’anno scorso, fatta con la medesima ricetta e quindi con un risultato molto simile (però se vi interessa c’è una mia video recensione).

Quella di cui vi parlo oggi è la seconda, ed è una new entry assoluta. Invece delle bitter fatte negli anni precedenti, questa volta ho deciso di fare un’India Pale Ale, stile piuttosto popolare ma con il quale non mi ero mai cimentato in precedenza. E allora ecco qui la mia Spiderman IPA!

E’ fatta principalmente con malto pale Maris otter, al quale ho aggiunto un 8% circa di crystal e un 5% di wheat. Fuggles ed EKG in dosi abbondanti per la luppolatura (sia per amaro che per aroma) e lievito secco, il Danstar Nottingham. In perfetto stile inglese.

Spiderman IPA

Nonostante quel che potrebbe sembrare dalla pessima foto qui sopra, vi garantisco che la birra è bella limpida. La schiuma al momento è ancora un po’ grossolana e non molto presente, mentre il colore è un ambrato tendente al rame. Decisamente poco “pale”, ma il crystal che ho usato (purtroppo i rivenditori “nostrani” hanno ben poca scelta) era piuttosto scuro…

Devo dire che durante la fermentazione qualcosa non è andato per il verso giusto, perché da un’OG di 1,060 sono arrivato ad una FG di 1,020, decisamente ancora troppo alta. Ho provato a lasciarla una settimana in più nel fermentatore, alzando anche di un grado la temperatura, ma non è cambiato niente. Altro lievito da aggiungere non ne avevo e quindi l’ho imbottigliata così. Ovviamente questa scarsa attenuazione, oltre a dare una gradazione alcolica un po’ più bassa del previsto, ha lasciato un po’ di dolcezza residua nella birra, che quindi risulta un pochino meno amara del dovuto. Ma essendo comunque (e per fortuna, in questo caso) la IPA uno stile piuttosto amaro di partenza, non la si può certamente definire dolce! L’aroma di luppolo è presente, ma anche qui un po’ meno del previsto. Probabilmente il luppolo che ho usato, nonostante l’abbondante gittata fatta all’ultimo minuto, non era particolarmente profumato…

Nel complesso comunque non mi lamento più di tanto (lo so che sembro sempre un po’ troppo critico con le mie creature!). Per quanto migliorabile, rimane comunque una birra equilibrata e gradevole. Ha una carbonazione leggera adeguata allo stile, gusto e aroma sono OK, solamente non ha magari l’amaro e l’aroma di luppolo così accentuati come ci si aspetterebbe da un’IPA.

Una birra che molto probabilmente rifarò ancora, valutando se fare qualche modifica alla ricetta o meno. In effetti penso che i problemini avuti non dipendano tanto da questa, ma probabilmente dal lievito che per qualche motivo non ha “funzionato” come doveva e dal luppolo un po’ vecchio e quindi poco profumato (il problema di comprare i luppoli in ottobre è che ovviamente ci si ritrova quelli raccolti un anno prima…).

Se vuoi, puoi guardare la recensione di questa birra anche in video.

Note di produzione:
Cotta n° 26 del 17/11/2013 – OG: 1,060 – FG: 1,020 – Alcol: 5,6% Vol.
Tecnica: all-grain BIAB con mash a 67° C.
Fermentazione: 3 settimane a 20° C (l’ultima a 21°) con travaso intermedio dopo 5 giorni.

BirraPermalink

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